Lasciate che sia il popolo a eleggere il Presidente della Repubblica

Chi ha un minimo di apertura mentale e non ha bisogno di difendere contro ogni logica lo status quo per qualche interesse strumentale, non può non vedere come la Repubblica parlamentare italiana si trascini ormai stancamente con delle ritualità piuttosto arcaiche. Se poi, all’usura delle Istituzioni, aggiungiamo la mancanza di spessore del ceto politico, ecco che tutto si incarta in maniera spaventosa. Se anche oggi, ce lo auguriamo vivamente, dovesse sbloccarsi l’impasse dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, la settimana che sta per concludersi, caratterizzata da fumate nere e schede bianche, rimarrà nella Storia come un esempio di pessima politica.

Sui Cinque Stelle stendiamo un velo pietoso. Del resto, i “ragazzi meravigliosi” di Beppe Grillo hanno sempre capito di politica come un eschimese può capire di afa e aria condizionata. Il Partito Democratico, a cominciare dal proprio leader Enrico Letta, si è rivelato ipocrita per l’ennesima volta, (i candidati di parte vanno bene solo se di sinistra), e abbondantemente tracotante, (qualsiasi personalità proposta dal centrodestra deve essere respinta, quand’anche fosse Gandhi). Ma un po’ tutti hanno dimostrato di avere poche di quelle capacità di negoziazione che contrassegnavano, per esempio, molti leader della cosiddetta Prima Repubblica.

In passato, l’architettura istituzionale era la medesima di oggi, ma allora c’era almeno una classe dirigente più preparata e meno ingenua. Oggi, il livello generale del panorama politico si è abbassato e ciò è persino una ragione in più per insistere su una riforma della Repubblica italiana in senso presidenziale o, almeno, semipresidenziale alla francese. Un cambiamento profondo che, oltre a migliorare il funzionamento quotidiano della democrazia, responsabilizzi una politica immatura.

L’unica consapevole di questa necessità, peraltro già avvertita più di trent’anni fa dalla lungimiranza del Partito Liberale italiano, di Bettino Craxi, di Marco Pannella e di Giorgio Almirante, è Giorgia Meloni, la quale ha auspicato che la prossima elezione del Capo dello Stato possa essere diretta e popolare.

Aggiornato il 31 gennaio 2022 alle ore 10:44