Mai più lockdown! Per tutti, vaccinati e non

Ci risiamo. Si avvicinano le festività natalizie e l’inverno, e si torna a parlare di chiusure, lockdown e regioni colorate. Sembra quasi di essere davanti a una routine consolidata, caratterizzata dall’alternanza fra estati relativamente libere e inverni agli arresti domiciliari, a cui speriamo gli italiani non intendano assuefarsi per il resto della loro esistenza terrena. L’anno scorso si iniziò a seminare paura già a ottobre mentre adesso si è incominciato ad agitare lo spettro di nuove ed ennesime limitazioni alla libertà verso la metà di novembre, ma stiamo ripiombando, anche se non ne siamo mai usciti veramente, in un clima cupo di devastante incertezza.

Nonostante la presenza del vaccino, assente invece nel 2020, anche oggi non si è sicuri fino in fondo circa il destino dell’inverno, delle vacanze natalizie e di quelle categorie economiche che vivono grazie alla stagione fredda, (stazioni sciistiche, alberghi e locali pubblici di montagna). Mesi e mesi di vaccinazioni, ma il virus rimane una cosa ancora difficile da prevedere, governare e contenere, almeno stando ai fautori dell’emergenza infinita, i quali sembrano trovarsi bene nel buio di una situazione eccezionale senza fine. È riemerso il modello Italia che tutti copiano o copierebbero, i Paesi più in difficoltà di noi che corrono ai ripari, ma l’informazione mainstream fa di tutta l’erba un fascio e cita soltanto ciò che può giustificare un inasprimento delle misure in Italia, omettendo di riportare, per esempio, che persino la rigida Austria garantisce il diritto al lavoro anche ai non vaccinati.

Certo, in Italia si parla per ora di una sorta di lockdown studiato esclusivamente per i non vaccinati ma, considerata la ricomparsa di un clima, per così dire, da 2020, nessuno può sentirsi al riparo da eventuali nuove restrizioni. Del resto, se una regione diventa gialla o arancione, il cambiamento cromatico riguarda inevitabilmente tutti. Ricorrere allo strumento più semplice, per la politica e non certo per i cittadini, al fine di combattere il virus, ossia chiudere il Paese e limitare le libertà, già rappresentava un’azione politica discutibile in assenza del vaccino. Oggi, tutto ciò sarebbe completamente indigeribile. Il lockdown dei non vaccinati puzzerebbe di discriminazione e quasi di apartheid in salsa italiana. I non vaccinati già adesso subiscono delle limitazioni e non è necessario aggiungerne altre. Il lockdown di tutti significherebbe il fallimento della campagna vaccinale e del contestato ricorso al Green pass, definito oltre più come garanzia di libertà.

Aggiornato il 19 novembre 2021 alle ore 09:27