L’Aventino piccolo piccolo del M5S

Avevano detto di essere una forza assolutamente diversa dalle altre. Non solo, ma che non avrebbero mai condiviso collaborazioni al Governo con chicchessia. E poi che tutti gli altri partiti, ma proprio tutti, erano contagiati dal “tarlo della corruzione e dalle pratiche correntizie. E che è successo? Che sono al Governo proprio con i diversi da loro. La diversità è un’arma a doppio taglio ma questo i grillini non lo sapevano, perché per loro la politica è elevazione, superiorità, volare alto, altissimo, irraggiungibili. E poi l’onestà, l’onestà.

Se si pensa agli insulti sanguinosi di Beppe Grillo contro Silvio Berlusconi (lo psiconano) diventa complicato se non addirittura comico guardare a un presente nel quale la collaborazione sistematica del Movimento Cinque Stelle con Forza Italia è un obbligo quotidiano: alla Camera, al Senato, nel Governo e nel sottogoverno. Come la Rai. Intendiamoci: parlare di sottogoverno riferito alla Rai è a dir poco riduttivo, ma il comportamento di Giuseppe Conte in occasione, per l’appunto, di queste ultimissime nomine per Viale Mazzini fa pensare a qualcosa di simile alla voluta assenza (ma poi deprecata) nella suddivisione di Enti e Consigli di amministrazione che è stata ed è praticata, da sempre, dai partiti.

Una pratica, del resto, criticata aspramente da un M5S che, fin dalla nascita, ne ravvisava i germi mortali degli accordi di potere, delle indicibili faccende da sottobanco, delle immonde pratiche corruttive comuni, peraltro a tutte le forze politiche, eccetto la loro. E adesso? Things change, come si usa dire, ma il cambiamento in questione che nella realtà politica quotidiana è un momento necessario e uno scambio obbligato, sia pure in un ambito oggettivamente lottizzatorio, ha in questa occasione lasciato fuori (dalla porta) proprio loro, proprio quelli che gridavano allo scandalo per la “immonda” suddivisioni di posti e di poltrone, senza peraltro suggerire modalità nuove e diverse da quelle praticate dalla notte dei tempi a qualche giorno fa. Certo, l’esclusione dei pentastellati non è casuale e la manina – o manona – di un Partito Democratico (e non solo) si può intravedere ma l’occasione di questa curiosa e nuova conventio ad excludendum (alla rovescia) sembra a molti simile a una proposta che non si può rifiutare. Tanto più se offerta su un piatto d’argento.

La risposta di Conte a questo niet degli alleati è stata, se possibile, peggiore del male ricevuto (e meritato, aggiungiamo noi). Si è ritirato indignato su un piccolo Aventino il leader del M5S e questa potrebbe anche essere catalogata alla stregua di una decisione assunta in un momento d’ira. Il fatto è che Conte ha subito dopo dichiarato che nessuno dei suoi pentastellati frequenterà, d’ora in avanti, addetti, studi e microfoni della Rai Tv. Che paura, si è sentito mormorare fra una risata e l’altra.

Aggiornato il 22 novembre 2021 alle ore 09:21