Trattativa Stato-mafia: una fake news che richiede un lavacro nazionale

La sentenza sulla presunta trattativa Stato-mafia non richiede solo qualche editoriale, e nemmeno solo qualche “scusa” pelosa verso cittadini e servitori dello Stato perseguitati e vessati ingiustamente, ma un vero lavacro nazionale. Un manipolo di magistrati e di sedicenti giornalisti (alcuni di questi di “servizio pubblico”) ha messo per 20 anni, probabilmente anche per ragioni politiche, lo Stato italiano sotto accusa e alla mercé di un pugno di mafiosi presunti pentiti, sistematicamente da essi premiati perché dicevano quel che essi stessi volevano sentirsi dire.

Non è il caso di analizzare come e perché la fake news della trattativa Stato-mafia abbia potuto così divenuta una verità assoluta e ufficiale anche ad opera dei grandi giornali (incluso il Corriere della Sera), della Rai e della Sette? Non è il caso di verificare e indagare se non sia stato, quello sì, un attentato ai poteri dello Stato oltre che una trattativa implicita tra funzionari dello Stato con mafiosi riconosciuti?

Aggiornato il 25 settembre 2021 alle ore 09:17