Narrazione della pandemia: Veritas odium parit

Difficile non notare, sui media in generale, il senso di irritazione di taluni commentatori verso chi – pur non essendo un no-vax – rifiuti di accettare passivamente e integralmente la narrativa ufficiale sul Covid-19 e l’effetto taumaturgico dei vaccini per eradicare la pandemia (mentre invece, di sicuro, proteggerebbe dai casi gravi chi vi si sottopone, ma non da circolazione e nuove varianti).

Chi provi a sostenere che l’immunità di gregge è una chimera (il, pur ottimo, generale Francesco Paolo Figliuolo continua a prometterla per fine settembre) è automaticamente iscritto nell’ignominiosa categoria dei no-vax. Ma, già oggi, vari esperti iniziano, in sordina, ad ammettere che si tratti di un obiettivo non raggiungibile a causa della variabilità del virus.

Molti che, come lo scrivente, si sono vaccinati, trovano legittima la pretesa di sapere il prima, il durante e il dopo sulla profilassi e non si accontentano delle mal articolate e fragili argomentazioni servite dalle autorità sanitarie. Così, come per un qualsiasi intervento o una terapia a cui debbano sottoporsi, pretendono di essere informati, esaustivamente e correttamente, per poter agire secondo personale convincimento. A maggior ragione in un territorio inesplorato come quello della malattia di Covid-19 e, soprattutto, del vaccino e delle sue reazioni avverse. Non si ha memoria di aver fatto, insieme al vaccino, anche voto di fede cieca e assoluta. O di aver consegnato a terzi la propria libertà decisionale o il proprio pensiero critico.

E non bastano le autoreferenziali argomentazioni offerte da sedicenti esperti che pretendono la fideistica accettazione di tesi ancora largamente indimostrate. Né è accettabile l’inviolabile precetto che, in questo momento di emergenza, ci si debba affidare ciecamente agli scienziati, spesso confondendo e assimilando la scienza a quella che, al momento, è ancora solo ricerca. Scienziati, come si è visto, depositari di verità assolute spesso smentite dai fatti.

Erano scienziati pure quelli che si sono fatti sfuggire il Sars-Cov-2 – o hanno nascosto l’esordio dell’epidemia (nella migliore delle ipotesi) – dai laboratori di Wuhan. È proprio questa spocchiosa presunzione che allontana molti dalla decisione della profilassi e alimenta sfiducia e scetticismo tra la popolazione.

Aggiornato il 26 agosto 2021 alle ore 09:02