Signor Presidente della Repubblica, Le chiedo di considerare la possibilità di nominare senatore a vita il sarto Roberto Capucci, che il prossimo 2 dicembre compirà novant’anni. Scrivo “sarto” perché così il Maestro desidera esser chiamato, non “stilista”. Chi sia Roberto Capucci non dev’essere illustrato. È una celebrità mondiale senza appariscenza nel mondo fascinoso della moda. È Capucci. Basta il nome. Sebbene ami definirsi sarto, non è solo sarto, ovviamente. Così è quasi impossibile definire semplicemente abiti le sue creazioni. A parer mio la definizione appropriata è “scultore e pittore delle stoffe”, il Michelangelo e il Raffaello dei tessuti. Egli ha dimostrato che ideare e realizzare vestiti non è artigianato soltanto, sebbene di qualità eccelsa, bensì opera d’arte nel pieno significato dell’espressione. Le forme e i colori delle sue opere meravigliano. Colpiscono il senso estetico di chi ne ha per goderle. Non solo rappresentano e sintetizzano svariate correnti artistiche, passate e presenti, ma sgorgano da un’ispirazione originale e specifica, che non riflette soltanto la moda e le mode, ma le trascende in arte ammirevole perché ripropone la bellezza secondo nuovi canoni materiali e immateriali. Come ogni vero artista, tramanda e innova, conserva ed esplora. È un classico contemporaneo, un’eccellenza viepiù rara perché la materia che plasma, i tessuti, non avevano mai assunto nella storia un valore artistico a sé stante, essendo stati apprezzati solo quando un artista famoso o riconosciuto tale vi avesse impresso figure e disegni con rango di arte. Et de hoc satis!
I meriti artistici di Roberto Capucci sono, oltre ogni dubbio, in grado “altissimo” come prescrive l’articolo 59 della Costituzione che Le dà facoltà, signor Presidente, di nominare senatore a vita chi abbia illustrato la Patria. Inoltre è ben noto che la nomina di un senatore a vita non costituisce soltanto il più alto onore politico concesso dalla Repubblica a un cittadino italiano, ma talvolta anche l’indiretto riconoscimento del valore economico e sociale dell’ambiente del nominato. Gli esempi sono facili da individuare scorrendo l’elenco dei senatori a vita. Ebbene, mai in passato uno stilista, pardon un sarto, è stato insignito di tale onore. Adesso il presidente della Repubblica ha “la possibilità” di rimediare. Oserei dire “il dovere”, se non temessi d’essere frainteso, mentre intendo che a Capucci e al mondo della moda quell’onore è “dovuto” dall’Italia. Nel complesso delle qualità e dei prodotti che dappertutto accreditano la nazione, la moda rifulge per creatività, laboriosità, produttività. Rappresenta al meglio ciò che gl’Italiani sono capaci di realizzare, oltre che un comparto fondamentale dell’economia, specialmente del commercio estero, ed una fonte diretta ed indiretta di reddito per centinaia di migliaia di famiglie. Per il novantesimo compleanno a Roberto Capucci spetta questo meritato regalo.
Aggiornato il 30 novembre 2020 alle ore 10:41