
La migliore notizia del giorno, per un liberale vero, dovrebbe essere il trasferimento di quasi tutte le unità navali degli Stati Uniti d’America nel Pacifico, in direzione del Mar della Cina Meridionale. La cosa che più lo dovrebbe far sperare è quanto allarma il pacifismo dei politicamente corretti papalini: la minaccia di una guerra tra gli Usa e la Cina comunista. Lo scenario è di speranza, più che preoccupante. La Cina comunista, infatti, costituisce oggi il regime totalitario peggiore al mondo, dove gli esseri umani sono trattati da cani e non come io coccolo il mio cucciolo, ma come loro seviziano i cani ed altri animali.
Il teatro occasionale del possibile scontro militare potrebbe essere il Mar Cinese Meridionale, ove le flotte di Pechino e di Washington si guardano in cagnesco da cinque anni. Pochi giorni fa il segretario alla Difesa nordamericano, Mark Esper, ha reso pubblico che il cacciatorpediniere statunitense Barry è stato intercettato ed “espulso” mentre navigava nelle acque delle Isole Paracelso, gruppo di scogli ed atolli conteso tra la Cina comunista e il Vietnam. Un rapporto, poi, dei servizi comunisti cinesi scrive di un possibile, concreto, scontro tra le due egemonie. Come spesso le barbe finte, hanno scoperto l’acqua calda.
La Cina comunista, grazie al basso costo del lavoro imposto alla popolazione che ha ridotto in schiavitù, sta raggiungendo la sua egemonia commerciale nel mondo. Da oltre un decennio, poi, Pechino, da anni impegnata in un riarmo impressionante di cui nessuno parla, rivendica il controllo degli arcipelaghi delle Pratas, delle Paracelso e delle Spratly e punta alla supremazia militare su tutto il Pacifico meridionale.
La Marina militare statunitense viene spinta proprio verso i limiti di queste acque. Basterebbe pochissimo ad accendere la miccia. Speriamo. Settantacinque anni fa, la fine della Seconda guerra mondiale in Europa pose fine al satanismo di Adolf Hitler. Trentuno anni fa il crollo del muro di Berlino ha liberato le Nazioni dell’Europa centrale ed orientale, prima tra queste la Russia, dal comunismo sovietico.
L’opera, però, non sarà completa fino a che non si libererà l’Asia ed il mondo dal comunismo cinese continentale. Tra l’altro una Cina libera esiste: sono le istituzioni della Repubblica di Cina che, quando i comunisti di Mao hanno preso il potere sul continente, si sono rifugiate e governano Taiwan. Sempre pronte per Pechino liberata.
Aggiornato il 07 maggio 2020 alle ore 12:14