Ma chi lo ha detto che il coronavirus sia solo una iattura? In tanti ambienti diversi ma politicamente e culturalmente vicini cresce la tendenza a dare una lettura esattamente contraria. All’interno del mondo cattolico progressista si va diffondendo la tesi, sostenuta da un gesuita, che grazie alla pandemia l’ambiente trarrà grandi benefici dal blocco delle fabbriche, delle automobili, delle navi e degli aerei e di tutte le attività produttive.
Qualche economista vicino ai vertici dell’Inps incomincia a calcolare che la scomparsa di tanti pensionati provocherà grandi risparmi all’Istituto di Previdenza colmando il buco di bilancio provocato dai duecento milioni e passa di tagli subiti negli ultimi anni e determinerà una ristrutturazione di fatto delle finanze delle strutture sanitarie nazionali. Tra i dirigenti del Pd e del M5S, infine, incomincia a serpeggiare la convinzione che con le elezioni regionali rinviate al prossimo autunno sia possibile cavalcare gli effetti nefasti del virus per ribaltare i rapporti di forza nel Settentrione e tentare di mandare all’aria la giunta lombarda di Attilio Fontana, quella veneta di Luca Zaia e di ribaltare i rapporti di forza con il centrodestra.
Cresce, dunque, la convinzione che non tutto il male venga per nuocere. A patto, naturalmente, che i danni capitino solo agli altri politicamente e culturalmente non corretti. Almeno fino a quando non scatti la rivolta dei giusti contro l’ipocrisia degli imbroglioni!
Aggiornato il 03 aprile 2020 alle ore 10:46