I tedeschi comprano   porti e aeroporti greci

Notizie di nuovi e sempre più copiosi sbarchi di migranti lungo le coste e nelle isole dell’Egeo spaventano i turisti. Sui giornali tedeschi iniziano a fare capolino le indiscrezioni circa il calo di fiducia degli investitori internazionali su una importante risorsa greca: il turismo. Il calo di presenze in alberghi e villaggi è ormai un fenomeno ineludibile: i turisti non gradirebbero vivere la spiaggia con l’ansia di dover assistere a sbarchi o risse tra migranti e forze dell’ordine. Le immagini delle tensioni sull’isola di Kos hanno fatto il giro del mondo ed il fiume di migranti che sbarca sull’isola greca dell’Egeo orientale sembrerebbe inarrestabile. Provengono dalla vicina Turchia: piccolo particolare, non certo secondario, è che in Turchia di migranti non si vedrebbe nemmeno l’ombra nelle rinomate località sia costiere che interne. E proprio molti turisti tedeschi, olandesi, britannici e danesi starebbero dirottando le proprie vacanze dalla Grecia verso la Turchia. E la stampa vicina al ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, sottolinea come più del 40 per cento del Pil greco provenga dal turismo e come questa situazione pregiudichi la situazione economica del piccolo paese balcanico: “Aiutare la Grecia è inutile, sarebbe meglio che fallisse” dice l’uomo di strada tedesco.

E questi spettri s’allungano su Atene proprio alla vigilia del voto del parlamento ellenico sull’accordo sottoscritto con i creditori internazionali. E già si sarebbe pentito (sempre secondo la stampa tedesca) chi ha tracciato le direttive triennali su riforme economiche e privatizzazioni greche. Quell’erogazione del nuovo programma di aiuti finanziari, per l’importo di 85 miliardi di euro, che per i tedeschi non partirebbe certo con il piede giusto.

L’intesa tra il governo guidato da Syriza e Unione europea, Bce, Fondo monetario internazionale ed Esm, permetterà ad Atene di rimanere all’interno dell’unione monetaria evitando il default: almeno per il momento, dato che si tratta del terzo pacchetto di aiuti (dal 2010 ad oggi) concesso alla Grecia dai partner della zona euro insieme a Bce e Fmi.

E mentre qualche Paese Ue si congratula con la Grecia, Berlino invita invece ad una “seria cautela”: il portavoce di Angela Merkel precisa che “i tempi per una valutazione sono prematuri”. Indiscrezioni riportate dalla “Bild” dicono che per l’esecutivo tedesco si tratterebbe di “misure inadeguate, di insostenibilità sia del debito che del programma di privatizzazioni”. Per l’opinione pubblica tedesca la Grecia sarebbe anche quel Paese che, in buona compagnia dell’Italia, starebbe gestendo malissimo la questione immigrazione, determinando una pressione demografica non certo gradita ai Paesi ricchi della zona Ue.

Ma i dubbi sono presenti anche nel documento d’intesa sugli aiuti: infatti, sul delicato tema della ricapitalizzazione del sistema bancario, è previsto un “cuscinetto” fino a 25 miliardi, i primi 10 verrebbero erogati immediatamente, mentre i successivi 15 non prima dell’esito degli “stress test Eba” di metà ottobre. Così spetterebbe al Fondo salva-Stati Esm (European stability mechanism) la concessione della liquidità necessaria alle banche greche che non passano l’esame delle autorità di supervisione Ue. L’intesa con i creditori si sofferma in particolare sui dettagli del programma di dismissione degli asset pubblici ellenici: i creditori dicono che prenderanno “provvedimenti irreversibili per la cessione degli aeroporti regionali greci, come previsto nei termini attuali al vincitore della gara, già individuato nel gruppo tedesco Fraport”. In parole povere, la Germania sta rilevando l’intera Grecia: e mentre ai tempi della Germania guglielmina si limitavano all’acquisto dal Pascià delle vestigia di Pergamo, oggi i tedeschi prediligono cose concrete (Realpolitik) come isole, porti, aeroporti. Identiche misure “irreversibili” verranno introdotte entro ottobre prossimo anche per la privatizzazione di Admie, società che gestisce la rete elettrica greca: “A meno che non venga messo a punto uno schema alternativo (recita il documento) che però garantisca un analogo risultato”. E sempre entro fine ottobre verranno comunicate le date vincolanti (perentorie) per la cessione dei porti del Pireo e di Salonicco. Al governo ellenico si chiede di realizzare la maggioranza delle misure entro ottobre e ulteriori provvedimenti entro fine anno.

Della serie, i greci in mutande (anche strappate) e terreni, case, isole e società in mano ai tedeschi che, di fatto, stanno gestendo i rapporti con la Grecia come era solito fare nell’800 il Pascià turco. Qualcuno rimarca che solo con le isole in mano ai tedeschi non ci sarebbero più sbarchi di migranti. Speriamo che certi auguri (e ombre) non s’allunghino poi sull’Italia.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:13