
C’è sempre un Piano B da far scattare se il Piano A non può essere applicato. Ora, a proposito dell’invasione in atto di migranti, profughi, clandestini e disperati di vario tipo, sappiamo fin troppo bene quale sia il piano A. Cioè la ridistribuzione in misura proporzionale tra i Paesi dell’Ue delle masse che sbarcano in Italia alla ricerca di pace e di un futuro migliore. Ma sappiamo anche che questo piano A non ha alcuna possibilità di essere applicato. Perché i paesi europei hanno già ampiamente annunciato che non intendono accogliere i migranti sbarcati nel nostro Paese. E perché agli annunci sono seguiti immediatamente tali e tanti fatti concreti, dai respingimenti a Ventimiglia ai rigorosi controlli al Brennero, che hanno dimostrato come la Francia del socialista Hollande non sta aspettano la Le Pen per bloccare le frontiere e la Gran Bretagna di Cameron non scherza affatto quando lascia intendere che per lui l’Africa comincia a Calais.
Pare che il Governo sia deciso a fare la voce grossa per far scattare il piano A. Ma, con tutto il rispetto che si deve a Matteo Renzi e ad Angelino Alfano, c’è una sola persona normale (i matti non mancano mai) disposta a credere che la voce di Palazzo Chigi riuscirà a superare piazza Colonna e, soprattutto, che la Merkel, Hollande e Cameron si lasceranno intimorire da questo flatus vocis? La risposta è talmente scontata che chi ha un minimo di sale in zucca passa subito al piano B. Ma quale sarebbe questo mirabolante progetto in grado di risolvere d’incanto il problema dell’invasione dei migranti?
Alla giornalista adorante che lo ha intervistato per il Corriere della Sera, Renzi lo ha annunciato ma non spiegato. E l’intervistatrice si è ben guardata dal chiedergli in che consisterebbe questo benedetto piano B. A conferma che nel nostro Paese i cani da guardia della democrazia abbaiano e mordono solo i più deboli, mentre con i potenti si comportano come botoli da compagnia. A sua volta il premier si è ben guardato dal fornire un solo indizio anticipatore del progetto. Per alimentare l’attesa, come nei film gialli in cui l’assassino si scopre solo all’ultimo o perché del dossier chiamato “Piano B” conosce solo l’intestazione visto che al suo interno ci sono solo fogli in bianco? Il sospetto, ma forse sarebbe meglio dire la paura, è che Renzi non sappia neppure lontanamente in cosa possa consistere questo fantomatico progetto alternativo alla distribuzione dei migranti in Europa. Qualcuno ha ipotizzato che possa consistere nel rimpatrio dei migranti nei loro Paesi d’origine. Ma c’è da augurarsi che a nessuno sia passata per la testa un’idea così balzana ed irrealizzabile. Come si rimandano indietro? Con due agenti per migrante, come vuole la legge? O con una serie di ponti aerei con Libia, Siria e gran parte dei Paesi dell’Africa del Nord? Qualche altro ha parlato di permessi temporanei da dare ai migranti per lasciare l’Italia ed andare in Europa. Ma chi ha avuto questa geniale pensata ha presente quanto sta avvenendo al confine con la Francia?
Infine, non è mancato chi ha ipotizzato che le navi europee in azione nel Canale di Sicilia dovrebbero portare nei rispettivi Paesi i migranti salvati invece di scaricarli in Italia. Altra soluzione risibile ed irrealistica che avrebbe come unico effetto quello di spingere le navi europee a non raccogliere i profughi ed a chiamare le navi italiane per il pietoso compito. Il piano B, in sostanza, o è un mistero o è una balla. Aspettiamo, allora, che il premier sveli l’arcano. O che incominci ad ammettere che da solo non ha alcuna possibilità di farcela!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:13