Pensioni taglieggiate: ecco la doppia truffa

Il Governo non ha ancora fatto i conti di quanto dovrebbe venire a costare la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la legge Fornero ed il suo prelievo forzoso ed ingiusto operato ai danni di più di cinque milioni e mezzo di italiani. C’è chi parla di cinque miliardi, chi del doppio. Ma nessuno dei brillanti ministri e dei loro ancora più brillanti consiglieri economici, gli stessi che giustificarono ed avallarono le sciagurate decisioni dei tecnici incapaci di Monti e della Fornero, ha preso in considerazione il problema che un conto solo le restituzioni per le somme sottratte alle pensioni del passato ed un altro conto sono le somme che vanno da adesso aggiunte alle pensioni correnti.

La sentenza della Consulta, infatti, non si limita e non si può limitare ad imporre il recupero del passato. Nel momento in cui ha dichiarato l’incostituzionalità del prelievo della Fornero ha di fatto stabilito non solo che le somme non versate debbono essere risarcite, ma anche che da ora in poi le pensioni colpite dal vecchio provvedimento debbono non essere più gravate dal peso delle misure illegali. I cinque milioni e mezzo di italiani con le pensioni falcidiate, in sostanza, dalla fine del mese debbono legittimamente aspettarsi di incassare pensioni rivalutate delle cifre che sarebbero scattate se gli effetti della legge Fornero non le avessero cancellate.

Quanto peserà sulle casse dello Stato questa cifra diversa ed aggiuntiva a quella del risarcimento? Ed in quale modo il Governo cercherà di colmare il baratro che si spalanca sotto i conti pubblici e che minaccia di provocarne la bancarotta?

Nessuno dubita che i tecnici artefici del disastro e gli esperti di cui si è contornato Matteo Renzi possano inventare qualche decreto legge per sospendere i risarcimenti e bloccare l’adeguamento. Cioè per compiere l’ennesimo atto di oppressione fiscale ai danni di quei cinque milioni e mezzo di pensionati che con i loro redditi falcidiati continuano a mantenere i loro figli disoccupati. Ma se il buon giorno si vede dal mattino c’è da mettersi le mani nei capelli di fronte al rischio che il disastro originario venga seguito da un nuovo e più clamoroso provvedimento sbagliato.

Per il momento il rumore mediatico della campagna elettorale delle elezioni regionali e le quotidiane cortine fumogene create per Twitter da Palazzo Chigi distolgono l’attenzione non solo dell’opinione pubblica ma anche degli stessi pensionati. Ma tra qualche settimana il problema diventerà fatalmente incandescente. E allora nessuno si dovrà stupire se un terzo degli italiani si farà girare le scatole così vorticosamente da far volare per aria tecnici del passato, esperti del presente e lo stesso attuale inquilino di Palazzo Chigi!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:14