Radere o non radere, questo è il problema!

È vero. C’è qualcosa di ripugnante nella questione dello spianamento dei campi Rom proposto dalla Lega. Ma non sono le espressioni, limpide, coerenti di Matteo Salvini a indignare. Piuttosto è l’ipocrisia pelosa della sinistra a provocare il voltastomaco. Oggi le anime belle si disperano per le frasi “inquietanti” del leader della destra italiana. Peccato che non provavano le medesime emozioni negative quando, non più tardi di un anno fa, si è trattato di discutere il disegno di legge sull’abbattimento forzoso degli immobili abusivi costruiti nel tempo da cittadini italiani. Allora la sinistra un po’ radical un po’ chic non ebbe alcuna difficoltà a riscoprire la sua anima “eco” per condurre una guerra senza quartiere contro gli abusi edilizi. In teoria si potrebbe dire che fosse financo giustificata quella battaglia, tenendo conto delle condizioni nelle quali è ridotto il nostro Paese.

Tuttavia, dietro la “buona causa” degli ambientalisti si celavano drammi umani e sociali dei quali non si poteva non tenere conto. Ce le ricordiamo le ruspe in azione, soprattutto in Campania, che radevano al suolo piccole case tra le lacrime e la disperazione della povera gente. Quanti di quegli “illegittimi” si sono ritrovati dalla sera alla mattina in strada senza più un tetto sulla testa? Fosse anche soltanto un tetto abusivo. Dura lex, sed lex. Forza Italia in quell’occasione ci costruì una campagna elettorale promettendo a tutti gli espropriati che, una volta vinte le elezioni, avrebbe combattuto fino alla morte per bloccare le ruspe. L’intento era di separare le sorti dei “palazzinari” da quelle delle famiglie storicamente radicate sui territori che, nel corso degli anni, avevano tirato su quattro mura senza troppi riguardi per i regolamenti edilizi. E cosa risposero le anime pure della sinistra? Loredana De Petris, capogruppo del Misto-Sel al Senato manifestò tutto il suo disgusto per i tentativi di annacquamento della legge spesi da Forza Italia per impedire l’ennesimo dramma sociale. “È assurdo che si voti un testo come questo che diventerà un vero ostacolo per l'azione della magistratura, che, prima di poter intervenire, dovrà classificare tutti gli immobili abusivi”. La senatrice invocava più durezza e niente sconti per i poveri cristi. E cosa dire dell’inossidabile demo-ambientalista Ermete Realacci? “Qui - Alla Camera - il testo non passerà”. Questa la nuova linea del Piave dei compagnucci della parrocchietta ambientalista a proposito della mediazione tentata dal centrodestra. Per la sinistra dura e pura chi non sta nelle regole deve essere punito. Perfetto! Ma bisogna essere precisi: la prescrizione morale vale solo se si è italiani. E di destra. Se invece si appartiene a una delle etnìe predilette dagli epigoni di Gramsci e Togliatti, la musica cambia. Radicalmente.

Cosa ha detto di tanto osceno Salvini? Vuole che si rada al suolo la rappresentazione plastica dell’illegalità. Ma si tratta di campi Rom e allora non va bene. Si odono i guaiti dei buonisti. L’insulsa presidente della Camera, Laura Boldrini, si deprime per le frasi del leghista? Ma dov’era quando le ruspe andavano a tutta birra per radere al suolo le miserie degli italiani? Siamo alle solite, ci sono ruspe buone e ruspe cattive per un doppiopesismo che fa schifo. Le case abusive degli italiani possono andare giù, le catapecchie dei Rom non si toccano. Anzi, con i Rom si fanno quattrini per cui bisogna tenerseli buoni. Valgono oro. Parola di Coop. Pazienza se poi quegli stessi insediamenti abusivi sono discariche a cielo aperto, depositi di refurtiva che nessuno ha il coraggio di reclamare, hub per l’organizzazione capillare dell’accattonaggio minorile, porto franco per ladri e spacciatori. Va tutto bene così. È l’Italia solidale di Renzi, di Alfano e di tutta l’allegra compagnia buonista, bellezza!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:14