
Renzi grida al complotto della sinistra sindacale e intanto amoreggia con i grandi imprenditori. E con questo? Lo diciamo per i volti noti di Forza Italia. Sembra che si siano fatti prendere dal panico. Calma ragazzi. Non è in atto alcun fenomeno erosivo del tradizionale bacino elettorale del centrodestra. La presunta infatuazione dei ceti medi tradizionali per il giovanotto fiorentino è un falso montato ad arte dal solito circuito dei media compiacenti con certi “poteri flosci”.
A dirla tutta, gli affezionati della destra che hanno smesso di firmare cambiali in bianco ai loro rappresentanti nelle istituzioni è da un pezzo che se ne sono andati. Fidatevi. Il problema non è Renzi. Parliamone. Innanzitutto il tanto enfatizzato 41 per cento del Partito Democratico alle ultime elezioni europee è un’illusione ottica. La percentuale è stata tanto alta perché sono diminuiti i cittadini nelle cabine elettorali.
In numeri assoluti, Renzi ha preso meno voti di quanti ne raccolse Walter Veltroni nel 2008. Eppure, si parlò di sconfitta epocale per il centrosinistra. A dimostrazione che non c’è nulla in natura di più relativo dell’aritmetica applicata alla politica.
Recenti studi hanno accertato che, nel voto di maggio, Renzi abbia fatto il pieno del consenso operaio. Oggi, sondaggi alla mano, quel vasto bacino lo ha salutato perché pensa che il Premier di sinistra stia facendo politiche padronali che neanche la destra si sarebbe sognata di praticare. Gli operai non hanno mica torto. Perché ci sono padroni e padroni, il capitalismo italiano non è monolitico. Vogliamo dire che John Elkann e un Mario Rossi qualsiasi siano la stessa cosa? La fortuna elettorale del centrodestra è stata di dare un sogno ai tanti Mario Rossi con partita Iva che si aggirano per l’Italia. È a costoro che bisogna tornare a parlare proprio oggi che Renzi li sta massacrando che peggio non si potrebbe. Bisogna però farlo usando il linguaggio della chiarezza.
Qualcuno in Forza Italia obietterà: Renzi è riuscito a mettere nell’angolo il sindacato. Balle! Siete da una vita ai piani alti della politica e non sapete distinguere una messinscena dalla realtà? La storia della contrapposizione con la Cgil è una moneta fasulla. Renzi si prepara a cedere alla linea del sindacato, ma deve salvare la faccia. Questo è il leitmotiv della sua strategia: un conto i fatti, altro le apparenze. Vedere la legge di stabilità per credere. L’intesa ci sarà perché gliela chiede Confindustria, che è la rappresentazione più fedele della ruffianeria al potere. A viale dell’Astronomia sono sempre stati pappa e ciccia con i sindacati. Ai big dell’impresa faceva comodo assicurarsi la “pace” sociale. Ve la ricordate la stagione della “concertazione”? Il grande capitale non ha mai gradito che al Governo ci fosse la destra. Quello che succede oggi è in linea con il passato. Ora, lasciarsi andare alla depressione non serve. Bisogna reagire. Per farlo è necessario riprendersi i consensi perduti. Parlare del bacino dell’astensione come della terra promessa per la riscossa è solo metà del problema. L’ex Pdl i voti li ha persi soprattutto a vantaggio del movimento di Grillo e, in parte, della Lega. È cosa dura da ammettere.
Molta gente di destra ha sperato che votando Grillo si cambiasse per davvero. I sondaggi ci raccontano che esiste un rapporto di proporzionalità tra il gradimento dato a Salvini e quello riconosciuto a Grillo. La popolarità del leghista aumenta nella misura nella quale il comico perde appeal. Significa che tra le due espressioni dell’opposizione vi è un travaso di consensi. Secondo voi, quelli che oggi scelgono Salvini dopo aver abbondonato Grillo, prima cosa votavano? Stavano forse con Rifondazione comunista? Non vi sorge il sospetto che si tratta di delusi del centrodestra?
Se Forza Italia vuole riemergere dalle acque basse in cui si è cacciata punti alla platea del Movimento 5 Stelle. Inizi col promettere un’opposizione seria e senza sconti, come opportunamente sta facendo Salvini e vedrà che la curva dello share prenderà a rianimarsi. Dica qualcosa di definitivo su che razza di Europa si vuole e lo spieghi alla propria gente. E non sarebbe male se le gentili parlamentari di Forza Italia la smettessero di andare in televisione a raccontare, un giorno sì e l’altro pure, di quanto sia “macho” Renzi. Le persone finiscono per non capirci niente, non essendo più disponibili, con l’aria che tira, a fare scelte di simpatia in luogo della sostanza. Se ne accorgerà presto anche Renzi. Quindi, calma e gesso.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:26