
Matteo Renzi sarà pure diventato, come sostiene la stampa francese, il beniamino dell’Europa. Ma agli occhi degli europei gli italiani continuano ad essere degli inaffidabili imbroglioni. Soprattutto a causa di quella emergenza “immigrazione” che viene denunciata dal nostro Governo come un esempio dell’indifferenza e dell’egoismo dei Paesi nordici dell’Ue nei confronti dell’Italia.
Per gli europei, infatti, la vocazione truffaldina degli italiani emerge ancora una volta proprio dalla vicenda dell’invasione dei profughi ammassati in Libia e diretti verso il Continente europeo, passando per il ponte naturale rappresentato dalla nostra penisola. Perché è vero che il Governo italiano è impegnato nella missione umanitaria di raccogliere in mare le centinaia di migliaia di immigrati e di ospitarli in centri d’accoglienza rifocillandoli e curandoli al meglio. Ma è altrettanto vero che per compiere queste operazioni gli italiani non solo usano fondi europei, che vengono utilizzati per garantire la sopravvivenza non solo dei profughi ma anche delle organizzazioni nostrane d’accoglienza. Ma, dopo aver salvato la faccia con la missione umanitaria pagata dall’Europa, fanno di tutto per sbarazzarsi degli immigrati favorendone la fuga dai campi di raccolta e chiudendo gli occhi di fronte ai loro sforzi di raggiungere con ogni mezzo i Paesi nordici.
Sono fondate le accuse che gli europei muovono agli italiani? È vero che l’operazione “Mare Nostrum” nasconde, dietro la facciata buonista, un cinico sfruttamento dei disperati a beneficio delle organizzazioni dell’accoglienza pelosa? Ed è ancora più vero che la doppiezza imbrogliona italiana raggiunge il massimo nel favorire la fuga semiclandestina degli immigrati verso i Paesi nordici dopo averli sfruttati fino in fondo per lucrare sui finanziamenti europei? Il sospetto che i pregiudizi dei vertici della Ue non siano del tutto infondati non è peregrino. E si basa soprattutto sulla considerazione che il Governo italiano sa protestare con sempre maggiore energia contro il presunto disinteresse europeo per l’emergenza immigrazione, ma non sa proporre all’Europa nessun progetto concreto di gestione e controllo di un fenomeno che non è frutto di una emergenza temporanea, ma la conseguenza di una fisiologica trasmigrazione di massa in tutto simile alle invasioni che segnarono gli ultimi secoli di vita dell’Impero romano.
Manca, in sostanza, da parte del Governo italiano una qualsiasi indicazione concreta e realistica non per risolvere una questione del tutto irrisolvibile, ma per fornire ai partners europei la dimostrazione di sapere e potere in qualche modo affrontare il problema in termini pragmatici. Schiacciato tra la cultura dell’accoglienza indiscriminata della Chiesa e le difficoltà di un bilancio dello Stato che non consente spese aggiuntive, il Governo si ammanta di buonismo umanitario rivendicando il merito di aver salvato in mare gli immigrati, ma si comporta da magliaro cercando di lucrare il massimo dei finanziamenti dall’Europa e tentando, al tempo stesso, di sbarazzarsi dell’ingombro rappresentato dagli immigrati indirizzandoli ufficiosamente verso gli altri Paesi del Nord.
Minacciare la sospensione dell’operazione “Mare Nostrum” senza aver predisposto un piano serio di gestione e controllo dei flussi migratori è il modo migliore per avallare le accuse europee. Si faccia un progetto, uno qualsiasi purché serio, e si chieda il sostegno dell’Unione Europea. Senza furbizie inutili, che servono solo a confermare i pregiudizi ai nostri danni.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:29