
L’ossessione della grande stampa politicamente corretta per i modi con cui il Movimento Cinque Stelle interpreta il suo ruolo di forza d’opposizione nasconde la totale incapacità di capire la ragione della scelta del partito di Beppe Grillo. Questa incapacità non è il frutto di protervia, ma solo di ignoranza. I media conformisti conoscono un solo modo di fare opposizione. Quello consociativo realizzato nell’Italia Repubblicana dagli anni Sessanta in poi. E non riescono a concepire che oltre al modello di opposizione consociativo ci possano essere altri modi di portare avanti le battaglie di opposizione. Non solo quello non consociativo di sistema, ma anche quello non consociativo ed antisistema.
I grillini ripudiano la formula dell’opposizione che si realizza con gli accordi sottobanco con la maggioranza, ma è anche una forza che si pone apertamente contro il sistema della democrazia rappresentativa ed a favore della democrazia diretta. Usano il Parlamento non per dare rappresentanza agli elettori che li hanno votati, ma per combattere quel tipo di democrazia parlamentare che i propri elettori hanno chiesto loro di contestare e spazzare via. Si capisce che chi è abituato a concepire come unica forma di opposizione quella che si esercita in maniera puramente formale nelle Assemblee parlamentari, per ottenere in cambio o quote di potere nelle istituzioni o leggi concordate, non riesca a comprendere il comportamento del Movimento Cinque Stelle.
E sia portato a bocciare come antipolitica ciò che è invece antisistema. Ma capire non può essere una giustificazione. Ed è bene denunciare il deficit culturale dei ceti dominanti, quelli che trovano nei media conformisti i loro interpreti più ottusi, perché il modo con cui costoro reagiscono all’opposizione di sistema del Movimento Cinque Stelle sembra fatto apposta per alimentare l’ostilità di parte del Paese verso la democrazia rappresentativa espressa dai grillini. Il deficit culturale impedisce di accettare che l’opposizione sia diversa da quella che per decenni ha consentito a maggioranza ed opposizione di votare le leggi che hanno gonfiato l’apparato pubblico ed il debito dello Stato.
Che ha misurato l’intensità delle proprie battaglie parlamentari all’ottenimento di quote sempre più ampie di potere in tutti gli enti pubblici, Rai in testa. O che, fin dagli anni Sessanta, ha barattato la pace sociale nelle fabbriche con il controllo politico ed ideologico dei giornali e delle case editrici dei “padroni”. Ma, a dispetto dei presuntuosi ignoranti, l’opposizione non consociativa e di sistema esiste. Ed esorcizzarla a colpi di sdegno, condanna ed esecrazione per i modi esteriori con cui si manifesta serve solo a radicarla sempre di più nel Paese. Laura Boldini e Piero Grasso, quindi, stanno facendo un favore a Grillo nell’atteggiarsi a Sommi Sacerdoti offesi per gli atti di sconsacrazione dei rispettivi Templi.
Gli elettori dei grillini chiedono solo atti di sconsacrazione dei sepolcri imbiancati. E pretendono azioni sempre più intransigenti contro quella democrazia rappresentativa che vorrebbero sostituire con la democrazia fasulla della rete. Contro le battaglie di sistema, in sostanza, non servono gli anatemi e le campagne di criminalizzazione che ottengono risultati controproducenti. Basta una serie azione riformatrice del sistema stesso! Se le forze che credono nella democrazia rappresentativa non lo capiscono, condannano se stesse e la stessa democrazia repubblicana!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 23:27