Grillo & Co. Bugie & pericoli

Fa bene la nostra “Comunità” a insistere sui temi dell’autentico liberalismo che non è affatto un optional della politica ma un suo supporto ineliminabile. Ed è altrettanto meritorio mettere a fuoco ciò che sta venendo avanti della cosiddetta filosofia del web, la filosofia assurta a legge normativa della nuova democrazia nella versione della ditta Grillo & Casaleggio. Nell’ultima intervista di quest’ultimo, riportata da un supplemento del “Corriere” manco si trattasse di un saggio di Popper o di Benedetto Croce, la tesi della democrazia diretta prossima ventura e tramite web come arma risolutiva della partecipazione e, dunque, della più autentica Polis ha meritato qua e là critiche sostanziali.

Queste derivano, essenzialmente, dalla consapevolezza che qualsiasi democrazia diretta che non sia tradotta e gestita nelle sue forme e formule parlamentari tramite libertà di voto - una testa, un voto - con una garanzia totale di verifica della legittimità e non manipolazioni di quella votazione, sfocia in una dittatura elitaria e, infine, in un totalitarismo. Ma ciò che più colpisce in questa neodemocrazia alla Casaleggio è la falsa scoperta di quella nuova via alla partecipazione che, in realtà, è un grande balzo all'indietro, indietro, prima della nascita del Parlamento, su su fino a superare, con sberleffo, Locke che del liberalismo è riconosciuto il padre fondatore. Un salto temporale che cancella secoli di lotte e di guerre approdando ad un terra che viene fatta passare come la nuova America, il nuovo inesplorato continente dove impiantare il regno della libertà e della giustizia quando, invece, la storia dimostra che quella terra altro non è che il rifugio dell’arbitrio di minoranze manipolatrici e dittatoriali. Il regno del web grillino è quello che conosciamo attraverso le mitiche parlamentarie e quirinarie che soltanto in una Paese con una politica delegittimata e afasica poteva assurgere a inedita terra della nuova rinascita italiana.

Sol che si pensi che entrambe le votazioni via web non soltanto erano frutto di una ridottissima partecipazione, peraltro fatta passare come ultimo grido della politica dal basso, libera e liberata dalle catene condizionanti della partitocrazia & poteri forti, ma mostravano il lato più oscuro e più inquietante di questo modello democratico, ovverosia la sua “manipolabilità”, la sua assenza di verifiche e di garanzie. La manipolazione delle votazioni è l’hic Rhodus, hic salta di qualsiasi sistema elettorale, ne è anzi la condizione primaria giacché la libertà del voto è tale soltanto se la votazione è garantita, verificata e verificabile. Il “sistema Casaleggio” è autoreferenziale perché riferito a se stesso quanto a verifica durante e dopo la votazione ed è dunque lecito qualsiasi sospetto sui suoi risultati. È un modo di votare “a la carte” dove ad una ristretta platea di iscritti, ridicola se rapportata a qualsiasi votazione amministrativa o partitica, per un sindaco o per le primarie dove si tratta di centinaia di migliaia di voti reali, corrisponde un metodo di controllo che non garantisce la veridicità del voto rendendolo in tal modo non valido. È dell’altro giorno, a tal proposito, un attacco violento degli hacker di Anonymous al sistema Casaleggio.

La sostanza di quest’ennesima critica radicale, al di là dei suoi sistemi più o meno discutibili, sta, per l’appunto, nella possibilità di intervento dall’esterno e dunque di manipolazione delle votazioni, delle decisioni e della stessa “filosofia” posta alla base del metodo casaleggiano. Una lezione davvero istruttiva che, tra l’altro, va a sommarsi a uno dei vezzi più cari, oltre al turpiloquio e al disprezzo antropologico di Grillo, quello delle bugie fatte passare come grandi verità. L'ultima è quella della mancata libertà di stampa nel Paese citando Freedom House. Grillo e non pochi osservatori mediatici brandiscono questa Freedom House come una clava. E allora siamo andati a vedere su Internet cosa dice veramente l'agenzia. Freedom House ritiene che l'Italia è un paese totalmente libero. Libero, ma non dalle bugie.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:49