
L’Italia, secondo Standard & Poor’s 500, gode di “buona salute”. L’agenzia S&P promuove il Governo guidato da Giorgia Meloni e conferma il rating BBB+, con outlook stabile. L’agenzia di rating era stata la prima a migliorare il voto sul Paese lo scorso aprile ed era stata seguita qualche settimana fa anche da Fitch. Il trend positivo è dovuto alla stabilità politica e anche al miglioramento dei conti pubblici italiani, che quest’anno, in base alle ultime stime del Dpfp, torneranno ad avere un deficit attorno al 3 per cento. Anche lo spread del Btp decennale rispetto al Bund rimane stabilmente attorno agli 80 punti, nonostante oggi abbia chiuso in leggero rialzo passando da 80,5 a 81,7 punti, con un rendimento comunque in calo, ma inferiore alla riduzione del tasso dei titoli tedeschi.
L’Italia attende ora Moody’s che a maggio ha confermato il rating a Baa3 (un gradino sopra ‘junk’, il livello spazzatura), alzando però l’outlook da stabile e positivo. La revisione di Moody’s arriverà per ultima, il 21 novembre. La senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli sottolinea i “bilanci in ordine, solidità, credibilità. Dopo Fitch, anche S&P promuove l’Italia. I mercati premiano ancora una volta la serietà, la concretezza e la stabilità del governo. L’Italia torna protagonista, apprezzata e rispettata perché affidabile, perché fa e non promette. E mentre la sinistra tifa per il fallimento, noi rispondiamo con i risultati e il riconoscimento internazionale del nostro lavoro”.
Frattanto, nella tarda serata di ieri si è tenuto un nuovo incontro sulla legge di bilancio tra la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, il leader di Noi moderati Maurizio Lupi e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. L’obiettivo del vertice, su cui si è registrato il massimo riserbo, riguardava gli ultimi nodi ancora aperti, a partire dal contributo delle banche, in vista del nuovo round di incontri di oggi a Palazzo Chigi. Il tempo a disposizione non è molto visto che mercoledì è atteso a Bruxelles il testo del Dpb, il Documento programmatico di bilancio che contiene lo scheletro della legge, con i dettagli di entrate e uscite. Il Consiglio dei ministri annunciato per domani dovrebbe quindi varare sia il Dpb che la manovra da inviare alle Camere entro il 20 ottobre.
Aggiornato il 13 ottobre 2025 alle ore 14:44