
Il 4 marzo 2025, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha presentato “ReArm Europe”, un ambizioso piano da 800 miliardi di euro volto a rafforzare le capacità militari dell’Unione Europea. L’iniziativa nasce in risposta alle crescenti minacce geopolitiche, in particolare l’incertezza derivante dagli aiuti militari statunitensi all’Ucraina e la necessità di ridurre la dipendenza europea da alleati esterni. “ReArm Europe” mira a rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue, migliorare l’interoperabilità tra le forze armate degli Stati membri e sostenere l’Ucraina nel contesto del conflitto in corso. Il piano stabilisce l’istituzione di un programma di prestiti da 150 miliardi di euro per finanziare progetti congiunti in settori strategici come la difesa aerea e missilistica, l’artiglieria, i droni e la cybersicurezza, revocando delle importanti restrizioni sui prestiti della Banca Europea per gli Investimenti - Bei per supportare le aziende del settore della difesa. Inoltre, il piano potrebbe stimolare l’innovazione tecnologica e la crescita economica, in particolare nei settori della produzione avanzata e della cybersicurezza. Tuttavia, l’iniziativa ha sollevato alcune preoccupazioni. L’utilizzo di fondi destinati alla coesione sociale e alla sostenibilità ambientale per finanziare la difesa potrebbe compromettere altri obiettivi fondamentali dell’Unione europea. Inoltre, l’aumento della spesa militare potrebbe influenzare negativamente gli impegni climatici dell’Unione, a meno che non vengano integrate tecnologie militari sostenibili. Fabrizio Canetto, presidente dell’Associazione italiana europrogettisti - Assoeuro, ha espresso preoccupazione: “Un piano di riarmo di questa portata rischia di stravolgere le attuali politiche europee, mettendo a repentaglio la programmazione finanziaria e creando instabilità nei fondi per la sostenibilità e l’innovazione”. Il presidente Canetto ha sottolineato la necessità di valutare attentamente l’impatto del piano su altri settori cruciali per il futuro dell’Europa. “ReArm Europe” rappresenta un cambiamento significativo nella strategia dell’Ue, con l’obiettivo di rafforzare la difesa comune. Tuttavia, è essenziale bilanciare le esigenze di sicurezza con gli obiettivi di coesione sociale e sostenibilità ambientale per garantire un futuro equilibrato per l’Unione. La sfida sarà implementare il piano in modo che contribuisca alla sicurezza senza compromettere altri pilastri fondamentali dell’integrazione europea. Questo piano rappresenterebbe una svolta storica per l’Unione europea, con ripercussioni a lungo termine sulla crescita economica, la stabilità sociale e la posizione dell’Ue nel panorama internazionale. Resta da vedere se l’Unione europea riuscirà a conciliare questa nuova priorità con gli impegni già assunti, senza compromettere gli obiettivi di sviluppo, coesione e sostenibilità. Per massimizzare gli effetti positivi e ridurre i rischi di questo piano, l’Unione Europea dovrebbe puntare a preservare la coesione territoriale e integrare la sostenibilità nelle politiche di difesa. Dal punto di vista geopolitico, il rafforzamento della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (Psdc) potrebbe intensificare la cooperazione tra gli Stati membri, ma una militarizzazione accelerata potrebbe innescare anche delle importanti divisioni interne all’Unione europea.
Aggiornato il 05 maggio 2025 alle ore 12:05