La settimana di Confedilizia (Podcast)

n.15 del 13 aprile 2024

Un saluto cordiale e ancora un ben ritrovati ai nostri ascoltatori. In evidenza negli organi di informazione, innanzitutto, l’aumento dei tassi di interesse degli ultimi mesi e la recente decisione della Banca centrale europea di lasciare, almeno per il momento, la situazione invariata. Ciò ha generato una serie di conseguenze per coloro che hanno sottoscritto mutui a tasso variabile. Secondo l’analisi condotta da Crif, la rata di detti mutui è aumentata mediamente del 36 per cento rispetto ai minimi di metà 2022: siffatto aumento ha inevitabilmente inciso anche sull’esposizione finanziaria dei sottoscrittori.

Per Simone Capecchi, direttore esecutivo di Crif: “Le prospettive di un possibile abbassamento dei tassi a giugno 2024 fanno sperare per un sollievo ai mutuatari, riducendo la pressione e contribuendo a stabilizzare la situazione finanziaria. In ogni caso – ha aggiunto – è fondamentale, nell’attuale contesto macroeconomico e geopolitico di incertezza, rimanere vigili per affrontare le sfide che lo scenario potrebbe presentare”.

Sempre in merito ai mutui si segnala anche la rilevazione mensile elaborata dalla Banca centrale europea, secondo cui a febbraio è stata riscontrata una flessione dei tassi sui nuovi mutui alle famiglie, alla quale si è aggiunta anche una flebile attenuazione degli interessi sui nuovi prestiti erogati alle imprese. Si tratta di dinamiche che riflettono il fatto che, da un lato, la Bce ha arrestato da mesi la sua manovra rialzista sui tassi; dall'altro ha lanciato ripetuti segnali di un primo possibile taglio a giugno.

Altri contributi apparsi sulla stampa hanno riguardato il Superbonus, per il quale il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si è espresso nel senso che sono probabili ulteriori modifiche all’agevolazione. Tutto ciò alla luce del report inviato dall’Agenzia delle entrate al Ministero dell’Economia, che è relativo alle comunicazioni delle cessioni dei crediti e degli sconti in fattura e mostra che rimangono da smaltire 177 miliardi di euro. Altro tema che ha richiamato l’attenzione dei media è stato quello dei canoni degli affitti i quali, secondo l’ultimo report pubblicato da Idealista, hanno mostrato una nuova crescita del 5,3 per cento nel corso del primo trimestre del 2024 e un aumento più accentuato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il trend è attribuibile ad una domanda locativa particolarmente vivace – ha anche rilevato il medesimo analista – alimentata dalla crescente difficoltà nell’acquistare una casa, soprattutto per gli elevati i tassi di interesse e i prezzi delle abitazioni. Infatti, nel 2024, nonostante l’aumento dell’offerta di case in affitto, la domanda continua a superare l’offerta. Anche se si rilevano segnali iniziali di un riallineamento tra domanda, offerta e prezzi in alcune delle città di punta di questo mercato, come Milano e Torino.

In rilievo poi sui giornali l’iniziativa del ministro Matteo Salvini che ha annunciato l’adozione di un decreto-legge con una sanatoria per sistemare quelle difformità interne alle unità immobiliari che spesso diventano un problema quando si vuole vendere un appartamento o si deve ereditarlo. A detta del vicepremier, la norma salva-casa dovrebbe permettere ai proprietari delle case di risolvere una volta per tutte quei piccoli problemi che, però, in circostanze particolari possono diventare ostacoli insormontabili, appunto, per concludere una cessione. L’idea ha incontrato il parere positivo di diversi operatori del settore edilizio, che sanno quanto siano diffuse questioni del genere nelle case degli italiani.

Secondo dati dell’Ordine degli ingegneri, si tratta di un intervento che riguarderebbe quattro case su cinque, in pratica l’80 per cento del patrimonio immobiliare italiano. Una iniziativa che comunque non è un condono ed è orientata a risolvere questioni molto comuni, riscontrabili nelle case di tutti. Per Confedilizia, il provvedimento, per come è stato presentato, è condivisibile, viene incontro alle esigenze di molti ed è finalizzato a garantire più certezze ai proprietari e a facilitare la commercializzazione degli immobili. Degna di nota è infine la rielezione di Giorgio Spaziani Testa alla guida della storica e rappresentativa associazione della proprietà immobiliare per il triennio 2024-2026, che ha raccolto note di apprezzamento e consensi unanimi.

Il commento di Giovanni Govi, presidente di Confedilizia Bologna, chiude il podcast: “Si ritiene sostanzialmente condivisibile il pacchetto di norme preannunziato dal ministro Salvini che favorisce la regolarizzazione delle lievi difformità edilizie e semplifica la disciplina in materia, risolvendo ingiuste limitazioni e incertezze interpretative, coerentemente all’esigenza di tutelare il valore della proprietà immobiliare, di favorire le compravendite e di sbloccare situazioni di stallo che riguardano una moltitudine di immobili. Vi è, infatti, la pressante necessità di rendere possibile la regolarizzazione delle lievi difformità interne agli immobili e delle difformità realizzate tempo addietro che il proprietario all’epoca avrebbe potuto sanare. A favore della commerciabilità degli immobili anche la previsione della possibilità di regolarizzare le varianti in corso d’opera ante 1977 quando tali variazioni non erano disciplinate dalla legge. In quest’ottica, si auspica, però, l’introduzione anche della sanabilità degli interventi conformi alla sola disciplina vigente al momento della presentazione della domanda di sanatoria, risolvendo così il paradosso di dover demolire un intervento realizzabile in base alla normativa attuale. Importante, inoltre, è intervenire più convintamente sui cambi d’uso, in primis escludendo la corresponsione degli oneri di urbanizzazione al Comune in caso di ritorno ad un precedente uso, evitando così il versamento di somme già corrisposte anche considerato il veloce mutare delle esigenze di utilizzo degli immobili”.

(*) Il podcast è a cura di Sandro Scoppa, conduce Annarita Palaia

Aggiornato il 15 aprile 2024 alle ore 10:58