Un anno di bitcoin

Ci sono stati periodi dove l’argomento delle criptovalute era ripreso da tutti i giornali e siti web. Soprattutto l’andamento in fortissima crescita che ha caratterizzato le criptovalute e, fra tutte, i bitcoin. Ma come sta andando oggi la quotazione? Il 15 marzo 2023 il bitcoin era quotato 23.024,62 euro, un valore che oggi è aumentato esponenzialmente, in quanto la moneta ha raggiunto la quotazione di 61.928,62 euro, quasi tre volte il valore di solo un anno fa (vedi il grafico). E in questo anno il record è stato raggiunto il 13 marzo 2024 con una chiusura a 66.768,60 euro. Una crescita che nessun titolo azionario e nessuna valuta tradizionale può nemmeno considerare come possibile.

Chris Gannatti, Global Head of Research, WisdomTree, ha indicato un po’ le cause di questa crescita rapida: “Il bitcoin è essenzialmente l’unità che consente il trasferimento di valore all’interno della rete bitcoin, costruita sotto forma di blockchain. Il numero massimo di unità di questo tipo create sarà di appena 21 milioni e più del 95 per cento di tale offerta finale è stata già prodotta. Se continueremo ad assistere a un aumento del numero di utenti della rete, la domanda delle stesse aumenterà e farà salire il prezzo. Questo è tutt’altro che garantito, in quanto potrebbe arrivare un’altra rete che svolge la stessa funzione in modo migliore, ma rispetto ai miliardi di persone attualmente presenti sulla Terra, 21 milioni non rappresenta un numero enorme”.

Gli elementi più significativi sono l’incremento degli utenti che entrano in rete bitcoin continuamente, ma non è la sola ragione. In epoca di ripresa dell’inflazione sulle valute tradizionali, gli utenti individuano nei bitcoin una moneta che combatte efficacemente l’inflazione, valorizzandosi invece di perdere il proprio valore di acquisto. Oltretutto, essendo una moneta valida nelle transazioni internazionali, è un efficiente strumento per la gestione dei pagamenti. Su questo tema, la Banca mondiale ha stimato che nel 2022 le transazioni in bitcoin hanno raggiunto gli 800 miliardi di dollari.

Affianco ai pagamenti leciti, esistono poi i pagamenti illeciti che, il rapporto annuale pubblicato da Chainalysis il 12 gennaio, ha indicato in 20,1 miliardi di dollari nel 2022 il valore totale dei pagamenti effettuati tramite criptovalute (non solo bitcoin) da indirizzi di operatori malevoli. Anche la criminalità considera le criptovalute come uno strumento “utile” per regolare i pagamenti intercontinentali.

Nel 2021 le transazioni illecite erano stimate in 18 miliardi di dollari. Ciò significa che in un anno questo mercato è cresciuto del 10 per cento. La piattaforma che accoglie il maggior numero di transazioni illecite è la Crypto Exchange Garantex (sempre secondo il rapporto pubblicato da Chainalysis). Questa piattaforma russa, pur essendo stata inclusa nel registro delle sanzioni dell’Ofac ad aprile, genera la maggior parte del volume di transazioni legate alle sanzioni nel 2022. L’attenzione sul mondo delle criptovalute rimane alta, soprattutto quella dei Governi occidentali, che vedono nel sistema una possibilità di aggiramento delle tradizionali regole finanziarie esistenti per combattere le azioni criminali nel mondo.

Aggiornato il 20 marzo 2024 alle ore 17:31