Automotive, “non possiamo accettare vincoli Ue”

“Sull’automotive non possiamo accettare che i vincoli dell’Europa mandino a casa 50mila dipendenti e aziende: dobbiamo accompagnarle gradualmente”.

Così Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, circa lo stop deciso dall’Ue alla produzione dal 2035 di auto a benzina e diesel. E ancora: “Anche in questo campo – spiega Fontana nel corso di un incontro a Milano con la Cna Lombardia – abbiamo sottoscritto un protocollo per essere vicini al comparto e chiedere che si possano fare interventi graduali”. Anche perché la sostenibilità “è qualcosa da cui non si può prescindere” ma deve essere “ambientale economica e sociale. Se pensiamo solo a quella ambientale l’economia crolla”.

Complessivamente, Fontana specifica che la Regione “sta investendo molto sulle energie alternative. Siamo stati individuati come Regione leader per il progetto legato all’idrogeno e credo molto anche nel provvedimento sulle comunità energetiche”. In più, va avanti, “stiamo dando sovvenzioni per proseguire le ricerche sul biogas e sul biometano”. Senza dimenticare che, sul versante dell’agricoltura, “dobbiamo migliorare le modalità di irrigazione e di fertilizzazione dei terreni tutti investimenti che il singolo imprenditore agricolo non è in grado di fare ma che noi dobbiamo cercare di favorire”.

“Questa Commissione europea è nata in un contesto del tutto diverso e, in alcuni casi, ha affrontato la realtà che in alcuni casi, ad esempio il settore dell’automotive e la transizione ecologica, ha avuto una visione eccessivamente ideologica”. Così il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso della conferenza annuale Il mondo nel 2023: sarà quiete dopo le tempeste? promossa da Ispi, Assolombarda, Sace e Intesa Sanpaolo.

Temi, questi, che per Urso “andavano affrontati con una visione più concreta per le potenzialità che ha il nostro sistema industriale europeo”.

Aggiornato il 26 gennaio 2023 alle ore 16:37