Un rafforzamento degli aiuti per imprese e famiglie. Sostegni che, per inciso, dovranno essere più mirati, “incisivi e rafforzati” in un contesto che vede da parte il caro-prezzi e dall’altro dell’inflazione. Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, nella premessa al Documento programmatico di bilancio. Inoltre, ha aggiunto: “È inutile dire che stiamo attraversando una fase di severa difficoltà a livello economico e sociale e di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico”. Così, le risorse di bilancio dovranno essere spese “in modo oculato”.
Nel Documento è stato spiegato che il Governo “assume l’impegno a ridurre e poi eliminare gli aiuti e i tagli alle imposte non appena i prezzi del gas naturale, dell’energia e dei carburanti rientreranno verso livelli in linea con il periodo pre-crisi”. Inoltre, “a fine marzo, in vista del Programma di stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia utilizzando prioritariamente eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa che si manifestassero nei primi mesi dell’anno”.
Intanto, secondo i dati rilevati dall’Istat, c’è stato un cambio di direzione per la fiducia di imprese e consumatori, che nel mese di novembre – come riportato sul portale di Confcommercio – è tornato ad aumentare “per le prime (da 104,7 a 106,4) e più nettamente per i secondi (da 90,1 a 98,1). A migliorare per questi ultimi sono soprattutto il clima economico e il clima futuro (da 77,6 a 95,2 e da 88,8 a 102,8 rispettivamente), mentre il clima personale e quello corrente aumentano in modo più contenuto (nell'ordine da 94,3 a 99 e da 91 a 94,9)”.
L’Ufficio studi di Confcommercio, a tal proposito, ha evidenziato: “Il miglioramento del clima di fiducia registrato a novembre dalle famiglie e dalle imprese rappresenta un importante segnale positivo per le capacità di tenuta del nostro sistema economico. Costituisce il presupposto per definire il volume delle spese del mese di dicembre, di gran lunga il più importante per i consumi. L’orientamento delle famiglie – è stato specificato – appare meno negativo sia sul versante dell’occupazione sia sull’andamento dei prezzi, a testimonianza dell’efficacia dei sostegni, fruiti soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione, implicando una sensibile riduzione della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi nell’anno 2022. Segnali meno sfavorevoli rispetto al passato recente emergono anche dal versante imprenditoriale. Non si può escludere, pertanto, l’ennesima sorpresa positiva per l’ultimo quarto dell’anno in corso riguardo alle dinamiche delle principali grandezze macroeconomiche”.
Aggiornato il 25 novembre 2022 alle ore 13:15