La Cop27 di Sharm El-Sheikh e la sfida agroalimentare del Mediterraneo

Per la prima volta nella storia, la Cop 27, che si svolge a Sharm El-Sheikh, ospita il Padiglione del Mediterraneo, uno spazio interamente dedicato alle grandi sfide che la regione deve affrontare e alle soluzioni innovative che si stanno implementando e strutturando. Il Padiglione del Mediterraneo è guidato da una coalizione di partner che condividono comuni obiettivi e valori: l’Unione per il Mediterraneo (Ufm), la Fondazione Prima e Unep-Map, insieme a importanti organizzazioni quali Ciheam e a un comitato scientifico guidato da una rete di esperti mediterranei sul clima e i cambiamenti ambientali (Med Ecc) che riunisce oltre 600 scienziati. Il Segretariato Italiano di Prima, che svolge le attività di promozione e disseminazione del Programma Prima sul territorio nazionale italiano è al fianco della Fondazione Prima e dei suoi partner alla Cop 27 per dare un contributo alla costruzione di un futuro sostenibile del Mediterraneo. Al centro delle iniziative, l’innovazione e la sostenibilità del settore agrifood, su cui la Fondazione Prima è impegnata. Sfida cruciale comune è quella della decarbonizzazione nel Mediterraneo, fra le regioni più colpite al mondo dai cambiamenti climatici, a cui si somma una pericolosa asimmetria socio-economica e sfide capitali quali migrazioni, disoccupazione e instabilità politica.

Tuttavia, il Mediterraneo è anche un fulcro per soluzioni innovative che possono fungere da modello per sforzi simili da replicare a livello globale: un’area che può costituire un vero e proprio banco di prova per il mondo. “Prima offre un importante contributo in termini di ricerca e innovazione per soluzioni concrete, finanziamenti, dialogo multilaterale e science diplomacy”, ha dichiarato il professor Angelo Riccaboni, Co-Chair della Fondazione Prima. “Il Mare Nostrum, pur a fronte di una evidente fragilità, ha al suo interno caratteristiche che possono permettere di vincere la sfida di uno sviluppo sostenibile: dieta salutare, cooperazione nell’innovazione, conoscenze per adattarsi a climi sempre più ostili, dialogo istituzionale e multilaterale grazie anche ad importanti istituzioni quali Unione per il Mediterraneo e Fao, sono elementi che possono contribuire ad affrontare le crisi in corso. Solo insieme possiamo accrescere la consapevolezza delle sfide climatiche nel Mediterraneo e agire per trovare soluzioni concrete”, ha ribadito il professore Riccaboni.

Il Padiglione del Mediterraneo sarà al centro di importanti iniziative, incontri, meeting ed eventi per divulgare, approfondire e descrivere le infinite opportunità provenienti dal Mediterraneo se scienziati e accademici, tecnici, policy maker, società civile, finanza e imprese uniscono le forze nell’affrontare la crisi climatica e geopolitica che vive il Mediterraneo. Numerosi gli eventi organizzati dalla Fondazione Prima in collaborazione con l’Unione per il Mediterraneo, la Commissione europea, la Fao, la World Farmers Organization e l’Ifad che si svolgeranno a partire dal 9 novembre su tematiche in linea con i quattro obiettivi fissati dalla Cop27 (mitigazione, adattamento, finanziamento, partenariati): dall’importanza delle partnership e della cooperazione per la sicurezza alimentare alle azioni concrete per rispondere alle sfide della crisi climatica; dal ruolo chiave delle imprese per la sostenibilità dei sistemi agroalimentari alle soluzioni per mitigare il climate change; dalla centralità della ricerca e innovazione alla necessità di un approccio integrato e strategie di adattamento per rispondere alle emergenze della regione. “Uno spazio interamente dedicato alle sfide della regione del Mediterraneo ospitato per la prima volta all’interno della Cop 27 è la conferma del ruolo fondamentale che la regione gioca a sostegno di sistemi alimentari equi e sostenibili”, ha affermato l’ambasciatore Stefano Gatti, Inviato speciale per la sicurezza alimentare del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

Aggiornato il 04 novembre 2022 alle ore 12:54