I costi alle stelle dell’energia e una situazione ormai non più sostenibile. Così nel centro di Mestre (Venezia) è andata in scena, stamani, un’iniziativa, con un centinaio di piccoli imprenditori che hanno strappato, simbolicamente, la copia delle ultime bollette di gas e luce, per poi lanciarle in un calderone. “Non spegnetevi, non spegnete la città” è la manifestazione a cui hanno preso parte le associazioni di categoria rappresentate nella Camera di commercio.
Massimo Zanon, presidente della Cciaa di Venezia, ha commentato: “La nostra area corre il rischio di essere messa a ferro e fuoco. Ci sono mille ricette che il Governo potrebbe mettere in atto, ma che hanno sempre la prospettiva nel dopodomani. Non è più possibile aspettare. La politica deve governare nell’interesse dello Stato, dei cittadini, delle famiglie e delle imprese più piccole per mettere un freno alla pandemia energetica”.
Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia, ha notato: “Il nostro territorio, ogni sei abitanti, ha un imprenditore. Tutti contribuiamo alla creazione di lavoro. Non dormiamo più di notte, perché ogni giorno facciamo i conti con la cassa. Siamo stanchi ed è arrivato il momento di dire basta… la pandemia ci ha segnato dentro, perché siamo stati chiusi per decreto, e si è risolto il problema con pochi contributi e tanti debiti. Quando si prendono delle decisioni, non si pensa alla ricaduta sull’economia. Non è pensabile che il Governo non si ponga come primo problema quello dell’impresa. Noi reggiamo il Paese, in Veneto produciamo il 12 per cento del Pil. Le tasse vanno tolte ieri, non domani. Il 25 settembre dobbiamo andare a votare tutti, ognuno chi vuole, ma bisogna andare a votare”.
Aggiornato il 14 settembre 2022 alle ore 19:22