Le organizzazioni e gli esperti societari richiamano la politica e la comunità sul dramma energetico che le imprese italiane stanno vivendo. Organizzato dalla Confederazione Imprese Italia si è svolto un importante webinar che ha affrontato l’attuale problematica energetica delle imprese italiane, interpellando e raccogliendo le proposte di esperti d’impresa e di alcune tra le più autorevoli organizzazioni datoriali. Il webinar ha visto la partecipazione di Biagio Cefalo, presidente della Confederazione Imprese Italia; di Carlos Sorrentino, segretario generale della Confederazione Imprese Italia; del professore Alessandro Volpi, docente universitario del dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa; di Umberto Pagano, esperto in diritto societario e internazionalizzazione delle imprese dello Studio Associato Ansaldi & Partners di Napoli; di Giovanni Giugliano, coordinatore di progettazione per Confagricoltura Salerno; dell’avvocato Carmen Bocchetti, vicepresidente della Confederazione Imprese Italia della Provincia di Napoli e di Mauro Pantano, presidente provinciale della Confederazione Imprese Italia di Napoli.
Incisive le parole dell’esperto d’impresa Umberto Pagano, divenuto noto alla stampa nazionale per le recenti analisi prodotte sui drammi che le imprese napoletane stanno vivendo, raccolte in un documento dello Studio Associati Ansaldi & Partners di Napoli. Pagano ha rilanciato l’importanza di “fare cartello comune per superare l’attuale zona rossa che le imprese stanno vivendo, una situazione che a breve sarà senza via di uscita. Dobbiamo chiedere una sospensione della tassazione per i prodotti energetici come già avvenuto durante l’emergenza sanitaria. Le nostre imprese accanto alla crisi energetica continuano a vivere anche quella dei rifornimenti, della logistica, dei processori e la situazione post emergenza sanitaria continua a essere drammatica. Con la nuova crisi energetica stiamo raggiungendo davvero un punto di non ritorno e a causa degli attuali e insostenibili costi energetici, i processi di internazionalizzazione vivono delle difficoltà, mentre fioriscono le delocalizzazioni che portano altrove la ricchezza italiana”. L’altalena dei prezzi del gas e le continue forti oscillazioni a rialzo o ribasso sono dimostrazione solo di una forte speculazione che si è innescata a seguito del conflitto russo-ucraino, rilanciano gli esperti. Enormi le problematiche energetiche attuali confermate – come ribadito da Umberto Pagano – anche dagli andamenti della borsa del mercato di Amsterdam, uno dei principali mercati di riferimento per lo scambio del gas all’interno del Continente europeo, che registra un costo energetico al megawatt intorno a quota 250 euro, innescando una spirale negativa sul futuro economico nazionale e sull’impatto che tali costi avranno sulle bollette delle famiglie italiane.
Una situazione che potrebbe ulteriormente peggiorare a causa delle tensioni geopolitiche della nostra contemporaneità e della speculazione finanziaria, dopo l’annuncio della compagnia russa Gazprom di aumentare il costo del gas in Europa di quasi il 60 per cento con l’arrivo del prossimo inverno, superando i 4mila dollari per mille metri cubi di gas. Gli analisti energetici e gli esperti societari confermano scenari allarmanti, elaborando dati che prevedono il costo del gas raggiungere, con l’arrivo della stagione autunnale, anche i 347 dollari per megawattora.
Infine, un nuovo allarme è scattato dopo la diffusione mediatica delle manovre di Gazprom e la riduzione delle capacità di trasporto del gasdotto Nord Stream. La politica italiana e quella europea devono intervenire il prima possibile.
Aggiornato il 31 agosto 2022 alle ore 11:23