Carburante: via alla riduzione delle accise

Via alla riduzione dell’accise sui carburanti. Sulla Gazzetta Ufficiale risultano pubblicati il decreto ministeriale e il decreto-legge (“Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”) con all’interno le norme in vigore da oggi. Nel dettaglio, la riduzione delle accise durerà trenta giorni. Nel complesso, lo sconto al consumo sui prezzi dei due carburanti (benzina e diesel) ammonta a 30,5 centesimi (25 centesimi a cui aggiungere l’Iva del 22 per cento). Per quanto concerne il Gpl, le accise scendono di 8,5 centesimi. Sommando l’Iva, si arriva al consumo a 10,37 centesimi.

Le norme

Allo stesso tempo, è previsto che fino al 31 dicembre le aliquote di tali tributi potranno essere rideterminate senza ricorrere a un decreto-legge (basterà un decreto ministeriale). Norme specifiche sono introdotte per i depositi di stoccaggio e per escludere eventuali manovre speculative. Tra le altre cose, il decreto ha in dote una norma per sostenere coloro che utilizzano i propri mezzi per raggiungere il luogo di lavoro: i buoni benzina fino a 200 euro, che i datori di lavoro daranno ai dipendenti, non concorreranno al reddito. Cioè non saranno tassati.

“Il calo dei prezzi? Un pannicello caldo”

Per l’Unione nazionale consumatori (Unc) il calo dei prezzi dei carburanti sono un “pannicello caldo, visti i due record storici della settimana scorsa”. Il presidente dell’associazione, Massimiliano Dona, evidenzia: “La notizia positiva è che la riduzione delle accise decisa dal Governo ed entrata in vigore oggi non verrà annullata da ulteriori speculazioni, visto che si è interrotta l’escalation dei prezzi. Quella negativa è che il taglio di 25 centesimi delle accise basterà per tornare ai valori pre-conflitto solo per la benzina, non per il gasolio”. Sempre Dona rimarca: “Calcolando l’Iva al 22 per cento, i prezzi, diminuendo di 30,5 centesimi, arriverebbero per la benzina in modalità self service a 1,832 euro al litro, mentre per il gasolio a 1,820 euro al litro”. E quest’ultimo è “superiore a quello rilevato il 28 febbraio, ossia subito dopo lo scoppio della guerra del 24 febbraio, pari a 1,740 euro al litro. Per la benzina, invece, il valore inferiore è del 7 febbraio, quando era 1,819 euro al litro”. Da quando è scoppiata la guerra, continua Dona, “in un mese esatto un litro di benzina è rincarato di oltre 28 centesimi, +15,5 per cento, pari a 14 euro e 36 centesimi per un pieno da 50 litri, 345 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 40 centesimi, +23,4 per cento, 20 euro e 11 centesimi a rifornimento, equivalenti a 483 euro annui. Se, però, conteggiamo fin da ora l’intervento del Governo, come se fosse già entrato in vigore la settimana scorsa – osserva – allora per la benzina ci sarebbe un ribasso dell’1 per cento, meno di 1 euro a rifornimento (89 centesimi), mentre per il gasolio l’incremento sarebbe del 5,6 per cento, 4 euro e 86 centesimi a pieno”.

Il decreto ministeriale

Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), commenta nel corso di un intervento a Radio24: “Noi siamo intervenuti su questo fronte con un decreto-legge e un decreto ministeriale: quest’ultimo strumento è una forma più agile che si può azionare in tutti i casi in cui i prezzi dei carburanti, aumentando, portano su il gettito Iva che può essere utilizzato per ridurre le accise. Questo potremo farlo automaticamente nei prossimi mesi se sarà necessario”.

La posizione del Codacons

“Se i gestori non si adegueranno al decreto del Governo saremo costretti a denunce in tutta Italia contro chi non abbassa i prezzi alla pompa, per le possibili ipotesi di appropriazione indebita e truffa” afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Sulla base dei nuovi dati pubblicati dal Mite (Ministero della Transizione ecologica) “il prezzo medio della benzina, per effetto del taglio alle accise disposto dal Governo, deve scendere in Italia a 1,78 euro al litro, il gasolio a 1,77 euro/litro – sottolinea il Codacons – nell’ultima settimana il prezzo medio della verde si è attestato a 2,137 euro al litro, 2,124 euro il diesel. Questo significa che con la pubblicazione dei decreti del Governo in Gazzetta Ufficiale, che introducono il taglio delle accise di 25 centesimi al litro, i listini alla pompa devono subito scendere di 30,5 centesimi al litro, considerato anche il peso dell’Iva. Il prezzo medio della benzina praticato in Italia deve attestarsi quindi attorno a 1,78 euro al litro, mentre il gasolio dovrà essere venduto a circa 1,77 euro al litro. Se i distributori non si atterranno alle nuove disposizioni e non ridurranno con effetto immediato i prezzi alla pompa – fanno sapere – saremo costretti a presentare una raffica di denunce alle Procure di tutta Italia e alla Guardia di Finanza”.

“Fare chiarezza”

Sul taglio delle accise è “necessario fare subito chiarezza”. Questo quanto indicato, in una nota dalla Fegica, la Federazione gestori impianti carburanti e affini: “La confusione interpretativa generata dai provvedimenti assunti dal Governo, rischia seriamente di riflettersi sulla rete distributiva e sui consumatori. Malgrado le insistenti sollecitazioni dei giorni scorsi, i decreti nulla dicono sulle quantità già immesse al consumo al momento della loro entrata in vigore. Il che fa ritenere oggettivamente che quelle stesse quantità saranno ancora vendute con accisepiene”. Un provvedimento sui prezzi dei carburanti, richiesto, atteso e che quindi non può che essere valutato positivamente rischia ora di non avere un immediato e trasparente effetto pratico alla pompa, generando altra inutile confusione, disorientamento e diffuso scontento. Ecco perché chiediamo al Governo di fare subito chiarezza”.

Aggiornato il 22 marzo 2022 alle ore 16:39