Nadef: nel 2021 crescita al 6 per cento

Via alla riunione del Consiglio dei ministri: in agenda la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza e un decreto legge relativo a norme su giustizia e proroga dei termini per i referendum, Irap e assegno unico. Non solo: nel pomeriggio – verso le 16 – il premier Mario Draghi terrà una conferenza stampa nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio. Con lui sarà presente Daniele Franco, ministro dell’Economia e delle finanze.

Via libera del Cdm

Il Consiglio dei ministri, come hanno riferito fonti di Governo presenti alla riunione, ha approvato la Nota di aggiornamento al Def. Ecco le misure contenute nella bozza approvata in Cdm. Nella bozza si legge: “L’obiettivo che il Governo si è dato di vaccinare l’80 per cento della popolazione sopra ai dodici anni con doppia dose sarà conseguito nei prossimi giorni; oltre l’83 per cento degli italiani over 12 ha già ricevuto almeno una dose vaccinale e a più del 6 per cento è già stata somministrata una terza inoculazione di richiamo. A inizio estate si è assistito ad una ripresa dei contagi da Covid-19, anche per via della diffusione della variante Delta del Sars-Cov-2, più contagiosa. Tuttavia, nel mese di settembre la ‘quarta ondata’ dell’epidemia ha rallentato, e gli ultimi dati indicano meno di 40 contagi alla settimana per 100 mila abitanti”.

Non solo: dalla metà del prossimo anno, grazie al ritorno graduale ai “normali livelli di apertura nelle attività sociali, culturali e sportive” si potrà raggiungere “il livello di Pil trimestrale pre-crisi entro la metà del prossimo anno”. Da quel momento, come segnalato dalla bozza, “comincerà la fase di vera e propria espansione economica, che porterà la crescita del pil e dell’occupazione nettamente al disopra dei ritmi registrati nell’ultimo decennio”.

Confermato il superbonus al 110 per cento

“Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – è scritto nell'introduzione della Nadef – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le Pmi e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si sarà inoltre in grado di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”.

Stefano Patuanelli, il ministro delle Politiche agricole, su Facebook ha commentato: “Molto positivo il prolungamento di misure adottate al Mise nel corso del 2020 come il Superbonus 110 per cento, Transizione 4.0 e il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi. Sono state tre riforme targate Movimento Cinque Stelle che sono state accolte con entusiasmo dal mondo dell'impresa e che segnano una base su cui puntare per stabilizzare la crescita del Paese”.

Fase espansiva dell'economia

In base alle tabelle presenti nella bozza, la fase espansiva dell’economia italiana andrà avanti fino al 2024; in questi anni l’extra deficit sarà di quasi 77 miliardi di euro. Il quadro tendenziale, peraltro, evidenzia per il 2022 un deficit al 4,4 per cento che è del 5,6 per cento in quello programmatico, con un incremento di 1,2 punti percentuali.

E l’anno dopo? L’indebitamento passa dal 2,4 per cento tendenziale al 3,9 per cento programmatico (+1,5 punti percentuali) e nel 2024 si passa dal 2,1 per cento al 3,3 per cento (+1,2 punti percentuali). In euro significa +22,7 miliardi il prossimo anno, a cui si aggiungono 29,6 miliardi nel 2023 e altri 24,5 miliardi nel 2024 per un totale di 76,8 miliardi nel triennio.

Proprio nel documento è specificato: “In confronto al quadro tendenziale il sentiero dell’indebitamento netto è superiore di oltre un punto percentuale di Pil a partire dal 2022. Ciò implica un impatto sul Pil valutabile in quasi 0,5 punti percentuali di crescita aggiuntiva in confronto al tendenziale nel 2022. Il differenziale di indebitamento netto fra i due scenari si amplia ulteriormente nel 2023, a 1,5 punti percentuali di maggior deficit, dando luogo ad un impatto sul tasso di crescita del Pil reale di quasi 0,2 punti percentuali. Nell’anno finale il differenziale di deficit si riduce a 1,2 punti, il che dà luogo ad un lieve impatto negativo sul Pil, che è tuttavia sostanzialmente compensato dall’effetto ritardato dell’impulso ereditato dai due anni precedenti”.

Pressione fiscale

Per quanto concerne la pressione fiscale, è previsto che scenderà di 0,9 punti percentuali rispetto al 2020 (si collocherà al 41,9 per cento nel 2021). L’anno prossimo, come spiegato nella bozza, “si manterrà pressoché stabile, al 42 per cento, mentre per gli anni seguenti è atteso un calo medio di circa 0,2 punti di Pil all’anno, fino a raggiungere il 41,5 per cento del Pil nel 2024”.

L’introduzione firmata dal ministro Franco

La Nadef, nell’introduzione della bozza firmata dal ministro Franco, “prospetta uno scenario di crescita dell’economia italiana e di graduale riduzione del deficit e del debito pubblico. L’intonazione della politica di bilancio rimane espansiva nei prossimi due anni e poi diventa gradualmente più focalizzata sulla riduzione del rapporto debito/Pil”. A cui è aggiunto: “Le prospettive di ulteriore recupero del Pil nei prossimi trimestri sono legate in primo luogo all’evoluzione della pandemia e della domanda mondiale. Ma saranno anche influenzate dalle carenze di materiali e componenti e dai forti aumenti dei prezzi dell’energia registrati negli ultimi mesi, fattori che impattano anche sui costi di produzione delle imprese e possono ostacolarne i piani di produzione”.

Pil, crescita e sostegno all’economia

Venendo al nocciolo della questione, il Prodotto interno lordo nel 2021 ha dato segnali incoraggianti, visto anche il miglioramento dei conti pubblici. Però… c’è un però: per far sì che si stabilizzi la crescita è fondamentale proseguire sul solco del sostegno all’economia. Tutto ciò fino a quando il Recovery plan non avrà iniziato a dare i risultati. Per questo Draghi illustrerà ai ministri la strategia da mettere in campo.

Nota di aggiornamento al Def

Il ministro Franco, nel corso della cabina di regia di ieri, ha evidenziato i numeri che verranno presentati oggi nel corso del Consiglio dei ministri. Osservando il quadro macroeconomico all’interno del quale si snoderà il prossimo triennio, la crescita quest’anno sarà più robusta rispetto quanto mostrato ad aprile (sei per cento). Il deficit, invece, risulterebbe più basso del due per cento rispetto a quanto messo in preventivo (dall’11,8 per cento di aprile al 9,5 per cento). Non solo: è prevista pure una riduzione del debito rispetto al picco (quasi 160 per cento) ipotizzato in primavera.

 

Aggiornato il 29 settembre 2021 alle ore 15:59