Alitalia: ultimo treno?

Da anni l’Alitalia si trova in una situazione drammatica. Nel primo semestre del 2018, le perdite hanno raggiunto i 315 milioni di euro. Dopo che le condizioni poste da altre compagnie aeree per rilevarla sono state giudicate non accettabili, il Governo ha prima sollecitato e poi, attraverso i commissari, accettato l’offerta presentata da Ferrovie dello Stato Italiane (Fsi).

Nel focus “Alitalia: Trenitalia è la soluzione ai problemi?”, Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, risponde alla domanda se l’offerta di Fsi, il primo gruppo ferroviario italiano, controllato al 100 per cento dal ministero dell’Economia e delle Finanze, potrebbe risolvere i problemi di Alitalia e, al tempo stesso, creare opportunità reciproche attraverso le possibili sinergie di business.

Analizzando i modelli di business, la situazione economica e il mercato di riferimento, Giuricin conclude che, qualora il settore ferroviario volesse essere integrato a quello aereo, sarebbe “meglio creare un sistema inclusivo tra le diverse compagnie e gli operatori ferroviari proprio per sfruttare al meglio la capacità intercontinentale e non un sistema esclusivo come quello Trenitalia-Alitalia”.

Peraltro, ricorda Giuricin, “Fsi è un grande gruppo che riceve contributi per la gestione della rete, per alcuni servizi a lunga percorrenza e per quelli regionali. Creare un unico gruppo con Alitalia farebbe confluire le perdite di Alitalia dentro il gruppo Fs, che è sussidiato dallo Stato, senza tuttavia vedere particolari benefici per il consumatore. Le perdite di questo anno di Alitalia, che potrebbero superare i 450 milioni di euro, sono superiori al risultato netto normalizzato di Fs del 2017 di 424 milioni di euro”.

Senza dubbio, “una maggiore integrazione tra il servizio ferroviario e quello aereo può essere utile ai passeggeri, sostenere le esigenze di spostamento e stimolare il turismo. Tale integrazione può essere facilmente raggiunta in maniera spontanea, tramite accordi di collaborazione tra operatori, senza necessità di un’integrazione societaria”.

“La proposta di Fs - conclude quindi Giuricin - più che venire incontro alle esigenze dei passeggeri sembra venire incontro alla disperata necessità di Alitalia di essere salvata. Il fatto che Fs sia una società a totale partecipazione pubblica induce a ritenere che quella che appare, formalmente, come un’offerta di mercato sia in realtà solo una malcelata operazione di salvataggio pubblico. L’ennesima, per Alitalia”.

Aggiornato il 29 novembre 2018 alle ore 10:39