Maggiore: “Fattura elettronica dal 2019”

Non c’è motivo di rinviare l’obbligo, anche negli scambi tra privati, di compilare la fattura elettronica, anche perché nei primi test non si sono verificate “criticità”. Ed è meglio evitare esoneri per singole categorie, perché renderebbe troppo complicato il sistema sia per gli operatori sia per i controlli, favorendo il rischio di “frodi ed evasioni Iva”. Al suo esordio da direttore dell’Agenzia delle entrate, Antonino Maggiore, fino a qualche giorno fa ufficiale della Guardia di finanza, spiega davanti ai deputati i vantaggi del nuovo strumento per le partite Iva, ricordando che l’Agenzia ha già messo a disposizione i dispositivi tecnici ed è pronta a “semplificare al massimo” lo strumento, ma anche che non ci saranno sconvolgimenti perché “non si cambiano le regole della fatturazione, solo la modalità con cui effettuarla”.

Quindi non è necessario spostare, come chiede qualche deputato, l’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato, previsto dal 1 gennaio 2019, dal quale ci si attende peraltro un maggiore gettito di 2 miliardi. Anche perché chi potrebbe riscontrare difficoltà, cioè chi ha piccole attività, già è esonerato sia se commercia al dettaglio (non la deve fare chi emette scontrini o ricevute fiscali) sia se rientra nel regime dei minimi o nel forfettario, già una platea di circa un milione di soggetti che peraltro il governo gialloverde ha già annunciato di voler ampliare.

I vantaggi sono innegabili, dall’eliminazione della carta e il conseguente abbattimento dei costi degli archivi, all’eliminazione, ricorda Maggiore, del tanto osteggiato spesometro. Certo, tutto è migliorabile e della stessa app messa a punto in estate per iniziare con i subappalti della p.a. e il settore dei carburanti (esclusa la vendita al dettaglio), potrebbe esserci un nuovo rilascio già entro fine anno. In ogni caso le fatture registrate dal primo luglio, quando è scattato l’obbligo, sono già quasi 4 milioni e ci sono quasi 65mila soggetti che hanno chiesto di registrarsi all’indirizzo telematico, in parte tra quelli già obbligati, in parte a chi si prepara alla novità che scatterà per tutti da gennaio.

Non sarà questa, avverte Maggiore, la via per scovare gli evasori totali, i ‘fantasmi’ per il fisco: “Chi non faceva le fatture prima continuerà a non farle - spiega Maggiore - ma non bisogna arrendersi”. Per quel tipo di evasore rimangono i vecchi sistemi, con il controllo sul territorio per “scovarli là dove sono, se non ci sono tracce documentali”. Ma chi “gonfiava o sgonfiava” le fatture “prima di inviarne una irregolare o falsa ora avrà maggiori remore”.  

Aggiornato il 03 ottobre 2018 alle ore 19:38