Maggiore: “Fattura elettronica dal 2019”

mercoledì 3 ottobre 2018


Non c’è motivo di rinviare l’obbligo, anche negli scambi tra privati, di compilare la fattura elettronica, anche perché nei primi test non si sono verificate “criticità”. Ed è meglio evitare esoneri per singole categorie, perché renderebbe troppo complicato il sistema sia per gli operatori sia per i controlli, favorendo il rischio di “frodi ed evasioni Iva”. Al suo esordio da direttore dell’Agenzia delle entrate, Antonino Maggiore, fino a qualche giorno fa ufficiale della Guardia di finanza, spiega davanti ai deputati i vantaggi del nuovo strumento per le partite Iva, ricordando che l’Agenzia ha già messo a disposizione i dispositivi tecnici ed è pronta a “semplificare al massimo” lo strumento, ma anche che non ci saranno sconvolgimenti perché “non si cambiano le regole della fatturazione, solo la modalità con cui effettuarla”.

Quindi non è necessario spostare, come chiede qualche deputato, l’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato, previsto dal 1 gennaio 2019, dal quale ci si attende peraltro un maggiore gettito di 2 miliardi. Anche perché chi potrebbe riscontrare difficoltà, cioè chi ha piccole attività, già è esonerato sia se commercia al dettaglio (non la deve fare chi emette scontrini o ricevute fiscali) sia se rientra nel regime dei minimi o nel forfettario, già una platea di circa un milione di soggetti che peraltro il governo gialloverde ha già annunciato di voler ampliare.

I vantaggi sono innegabili, dall’eliminazione della carta e il conseguente abbattimento dei costi degli archivi, all’eliminazione, ricorda Maggiore, del tanto osteggiato spesometro. Certo, tutto è migliorabile e della stessa app messa a punto in estate per iniziare con i subappalti della p.a. e il settore dei carburanti (esclusa la vendita al dettaglio), potrebbe esserci un nuovo rilascio già entro fine anno. In ogni caso le fatture registrate dal primo luglio, quando è scattato l’obbligo, sono già quasi 4 milioni e ci sono quasi 65mila soggetti che hanno chiesto di registrarsi all’indirizzo telematico, in parte tra quelli già obbligati, in parte a chi si prepara alla novità che scatterà per tutti da gennaio.

Non sarà questa, avverte Maggiore, la via per scovare gli evasori totali, i ‘fantasmi’ per il fisco: “Chi non faceva le fatture prima continuerà a non farle - spiega Maggiore - ma non bisogna arrendersi”. Per quel tipo di evasore rimangono i vecchi sistemi, con il controllo sul territorio per “scovarli là dove sono, se non ci sono tracce documentali”. Ma chi “gonfiava o sgonfiava” le fatture “prima di inviarne una irregolare o falsa ora avrà maggiori remore”.  


di Redazione