
Carmine Bellicoso moriva 25 anni fa, il 26 giugno del 1993 per una asbestosi, un cancro ai polmoni dovuto alla esposizione all’amianto. Quel male lo colpì perché “nonno Carmine – spiega Placido de Martino – per eliminare il nocivo amianto dai freni, vi era stato a contatto”. Bellicoso, scienziato napoletano senza titoli accademici, arrivò alla scoperta di mescole segrete per la produzione di freni senza amianto, piombo e zinco già nel 1968 e nel 1972 fu brevettata questa rivoluzionaria scoperta scientifica, che offrì all’Italia e al Sud un assoluto primato mondiale: i freni ecologici.
Nei freni l’amianto è ancora più pericoloso che nei pannelli di eternit perché nei materiali di attrito l’amianto è in forma dinamica e quindi ogni qualvolta i freni entrano in funzione si polverizzano pulviscoli di amianto che naturalmente inspirati provocano gravi forme tumorali ai polmoni, alla laringe e all’apparato digestivo. Bellicoso non solo ha scoperto formule segrete per produrre freni nel pieno rispetto della salute pubblica e dell’ambiente, ma anche nella piena tutela della sicurezza dei passeggeri. Dopo la morte di Carmine Bellicoso, il testimone è passato al nipote prediletto, Placido de Martino appunto, amministratore della “Supertech”.
“Ho iniziato – racconta de Martino – dal gradino più basso, indossando la tuta blu, ramazzando nei reparti produttivi, lavorando sulle presse oleodinamiche, facendo manutenzione agli stampi, eseguendo test di laboratorio, e questo mi è servito ad avere una visione quanto più ampia possibile delle tecnologie di produzione; perché se non conosci le peculiarità tecniche del tuo prodotto e le tecnologie dei tuoi processi industriali non potrai mai proporre il tuo prodotto sui mercati. Il freno – continua – è un prodotto strategico ed è una vera miniera d’oro. Difatti, ogni cosa che si muove, sia esso un veicolo, un mezzo, una macchina, necessita di un sistema di bloccaggio; il freno, dunque, ha campi di applicazione illimitati. Altresì, il freno è un prodotto critico perché attiene la sicurezza di merci e passeggeri. Ed infine è un bene di consumo”.
Chi esce dalla fabbrica guidata da Placido de Martino lo fa con la netta sensazione di aver visitato un’organizzazione industriale sul modello tedesco o giapponese tanto è così bene organizzato, in ogni dettaglio, il suo sistema di garanzia della qualità. Addirittura, Placido de Martino ha voluto fortemente il “Programma difetti zero” e il “Miglior operaio del mese”, due strumenti necessari sia per aumentare il livello di qualità della produzione, sia per stimolare i tecnici a offrire il meglio del proprio impegno professionale.
“Ripeto sempre ai miei operai – conclude Placido de Martino – quando realizzate il freno sulla vostra pressa o sulla vostra macchina non focalizzatevi solamente sul vostro lavoro, ma pensate anche e soprattutto a quei milioni di passeggeri che utilizzano treni, metro, tram e bus. La loro sicurezza è nelle vostre menti e nelle vostre mani”.
Aggiornato il 07 giugno 2018 alle ore 19:28