Viaggio alle radici del nostro benessere

Dovendo curare una seria patologia ad un orecchio, ho accettato l’invito di alcuni amici per un breve soggiorno alle Terme di Lurisia, situate nella provincia di Cuneo, a pochi chilometri dal confine francese.

Per me, che da sempre sostengo le tesi del compianto amico Luigi De Marchi, il quale si è molto battuto per le ragioni dei cosiddetti produttori privati, ciò ha rappresentato una sorta di viaggio spirituale nelle radici più profonde del nostro attuale benessere. Ho potuto toccare con mano, in una delle più amene zone a ridosso delle Alpi sud-occidentali, cosa veramente significhi il concetto di sviluppo spontaneo dell’economia in senso lato. Uno sviluppo molto avanzato il quale, lungi dal derivare da una qualche pianificazione politico-burocratica, nasce e si struttura su una base etica, acquisita nel corso delle generazioni, che vede al centro una rete di relazioni sociali fondate sulla continua ricerca di un quasi religioso rispetto per il prossimo e per i suoi legittimi interessi. Da qui deriva un notevole attaccamento al proprio lavoro, svolto da tutti con una tale dedizione che, senza esagerazioni, richiama alla mente la ben nota pietas romana. Pietas che, per definire in estrema sintesi il concetto, si può tradurre con amore doveroso nei riguardi del proprio ambiente, delle proprie tradizioni e della propria cultura, soprattutto sul piano produttivo. Tutto questo sembra che abbia generato nel tempo un livello di efficienza, almeno per ciò che riguarda tutto quel che ruota intorno alle benefiche acque di Lurisia, e di accoglienza straordinario; tale da far impallidire molte altre analoghe zone del Paese.

In particolare, la citata stazione termale, sorta con il decisivo contributo scientifico del Premio Nobel per la Fisica, Marie Curie, offre un’amplissima gamma di offerte terapeutiche ed è gestita come un orologio, contrariamente a molti inefficienti carrozzoni pubblici dai costi proibitivi, da una pattuglia di ottimi professionisti (come il medico delle Terme dottor Massimo Gestro, particolarmente abile nel rendermi sopportabile una terapia piuttosto invasiva). Un piccolo nucleo di uomini e donne molto affiatato la cui scarsa consistenza numerica mette ancor più in risalto la notevole qualità e quantità dei servizi offerti con perizia e cortesia.

Intorno alle acque eccezionalmente curative di Lurisia, in cui è presente una radioattività utilizzata per molte patologie, ruota un indotto fatto di piccole e grandi imprese ricettive, come l’Hotel Commercio di Norea, piccola frazione di Roccaforte Mondovì, in cui ho avuto la fortuna di soggiornare per un paio di settimane. Trattasi di una perfetta macchina organizzativa, fondata nel lontano 1904, e condotta da sempre dalla famiglia Dho.

Senza entrare in una dettagliata descrizione della vasta gamma di servizi offerti da questo storico albergo situato ai piedi delle Alpi Marittime, la qual cosa determina un rapporto qualità/prezzo imbarazzante se confrontato con altre italiche realtà, il viandante che si imbatte per la prima volta in una così armoniosa struttura ricettiva non può che restare favorevolmente sbalordito.

Tuttavia, al di là di qualunque altra notazione particolaristica, ciò che sembra contraddistinguere il piccolo mondo antico che orbita intorno alle Terme di Lurisia, oltre all’umile ma nello stesso tempo fiero senso del dovere della sua gente, è una implicita richiesta rivolta al nostro complesso sistema politico-burocratico che in soldoni suona così: lasciateci lavorare.

Un “lasciateci lavorare” che sembra sempre più raro in un Paese devastato da anni e anni di assistenzialismo tassaiolo, che ingoia inesorabilmente le migliori energie di quella che una volta era la quinta potenza economica del mondo. E l’unico modo che abbiamo oggi per risalire la china, al netto delle chiacchiere e i distintivi di chi ci governa in questo difficile momento storico, è proprio quello di non ostacolare chi ha ancora voglia, con una pressione fiscale effettiva che supera ampiamente il 50 per cento della ricchezza prodotta, di rimboccarsi le maniche e creare valore aggiunto.

Solo alleggerendo, in sostanza, i costi che il sistema politico-burocratico impone alle aziende private, sarebbe poi possibile replicare altrove il miracolo organizzativo delle Terme di Lurisia, dell’Hotel Commercio di Norea e di tante altre strutture produttive del Paese.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:28