Banca Etruria: andare al voto

I risparmiatori truffati e turlupinati dalle banche fallite e dall’intero sistema bancario, e tutti i cittadini che hanno definitivamente perso ogni fiducia nelle istituzioni finanziarie e che corrono a togliere i propri soldi dalle grinfie del comitato d’affari di Renzi - intento a fare gli affaracci propri a danno del Paese - vogliono sapere perché dal 2011 si trovano al governo individui che non sono mai stati eletti dal popolo italiano.

Perché soggetti come Renzi e soci possono imporre regole, decreti e tasse, trovandosi al potere (rubato) ed essendo privi di legittimità? Come mai si sta consentendo loro, d’accordo con gli organi preposti al controllo come la Banca d’Italia e la Consob, di rubare e trafficare impunemente senza dover rispondere di quanto fatto contro e in assenza del voto popolare; Come mai è potuto accadere ciò? Tre governi non eletti (Monti, Letta, Renzi) senza che il sistema democratico sia stato così come sia tuttora in grado di impedire quanto avvenuto e che sta avvenendo. Non è un caso che Renzi sia del tutto inadeguato al ruolo di garante dell’interesse pubblico dell’Italia, perché nessuno lo ha mai destinato a quel ruolo. Perché ci si ostina a non concedere il voto democratico agli italiani? Perché Mattarella, quale primo atto dalla nomina - peraltro anch’essa irregolare, perché fatta da rappresentanti non eletti ma autoappropriatosi del potere rubato con l’imbroglio - non ha indetto elezioni politiche riportando il Paese all’interno della democrazia?

Il conflitto di interessi del terzo governo-imbroglio nello scandalo delle banche è l’emblema ed allo stesso tempo il risultato, l’effetto, della assenza totale di credibilità del Paese. Si guardi alle vicende che da gennaio hanno riguardato il sistema bancario e in particolare i fatti inerenti Banca Etruria, che dimostrano non solo l’incapacità ma anche e soprattutto il ladrocinio e le volontà personali di Renzi e banda di ladri nel depredare la cosa pubblica. Altro che pubbliche funzioni, imparzialità o garanzia dei servizi per un ordinato svolgersi delle attività economiche e della vita sociale!

Ecco presto detto, in poche parole, lo scandalo delle banche alla luce del quale bisogna cacciare Renzi e compagnia facendosi restituire tutto quanto hanno rubato agli italiani. Con un decreto del 24 gennaio 2015 il governo illegittimo ha imposto alle banche popolari con attivo superiore a 8 miliardi di trasformarsi in società per azioni. Non c’era nessuna necessità od urgenza, e proprio quel provvedimento era stato già collocato all’interno del disegno di legge sulla concorrenza. Poi, guarda caso, è diventato improvvisamente una priorità. Ed ecco i traffici truffaldini di Renzi: annuncia l’urgenza inesistente il 16 gennaio alle 18, durante una riunione del Partito Democratico. Le azioni di Banca Etruria, con vicepresidente Pierluigi Boschi, padre di Maria Elena ministro al governo rubato, sono aumentate del 62,17 per cento in soli quattro giorni, mentre il comparto bancario segnava +8,68 per cento. Al secondo posto si attesta il Credito Valtellinese con +30,93 per cento e poi tutte le altre popolari. L’11 febbraio 2015 Giuseppe Vegas, presidente Consob, alla Commissione finanze della Camera, denuncia il sospetto di insider trading di soggetti informati che hanno acquistato guadagnando col trucco/truffa. La Banca d’Italia ha commissariato Banca Etruria e la Procura di Roma ha aperto una indagine sul fatto che il governo irregolare ha fatto in tutta fretta il decreto (lo si ricordi: privo di qualsivoglia urgenza e già calendarizzato in altro modo) e i membri del governo lo hanno comunicato in anticipo consentendo agli amici di fare scorta di titoli e guadagnarci abbondantemente. De Benedetti, ad esempio, finanziatore del Pd, ha letteralmente ordinato alla sua società di intermediazione finanziaria di procedere con un’operazione di ben 5 milioni sulle popolari, precisamente con telefonata di venerdì 16 gennaio 2015, con cui ha poi lucrato una cifra capogiro intorno agli 800 milioni di euro. Banca Etruria poi è la banca fallita e commissariata che, tra tutte le popolari coinvolte, ha avuto gli incrementi maggiori. La banca cioè a giorni commissariata per disastro totale dei vertici tra cui papà Boschi, ex contadino che tutta Arezzo non si spiega come sia arrivato alla vicepresidenza dell’istituto, ha, guarda caso, in pochissimi giorni incrementi da record utilizzando, o meglio imbrogliando, “grazie” al decreto che Renzi e Boschi stessi gli apprestano dal governo di cui si sono appropriati.

Passano altri mesi e (sempre guarda caso) per Banca Etruria il governo illegittimo Renzi vara un nuovo decreto legge (22 novembre 2015) con cui, mentendo di voler applicare in Italia nuove regole europee per “salvare” le fallite Banca Etruria, Cariferrara, Carimarche e Carichieti, “rifondano” quelle banche con i soldi della collettività, sbandierando falsamente l’esatto contrario, si azzerano i titoli di migliaia di risparmiatori (uno dei quali si suicida denunciando la frode in suo danno) e si inserisce una regoletta, che non esiste tra quelle europee ma che viene coniata ex novo alla bisogna, per impedire che gli italiani possano fare causa ed aggredire i patrimoni, nel frattempo rubati dai vertici ladri oltre che incapaci di quelle medesime banche. Insomma, gli obbligazionisti turlupinati, truffati e mazziati mentre i vertici contadini responsabili del disastro delle banche, disastro causato da loro, ben arricchiti illecitamente e protetti dai provvedimenti di legge di Renzi.

Ecco come sono andate le cose. Ecco come stanno andando. Il governo mai eletto guidato da Renzi in meno di un anno ha fatto tre provvedimenti normativi - precisamente due decreti legge e un decreto legislativo non votato dal Parlamento - che riguardano Banca Etruria e le altre di stretto interesse guarda caso proprio di membri del governo rubato, incluso Renzi, parenti e famiglia Boschi. La legge avrebbe previsto l’astensione dal voto data “l'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio di parenti entro il secondo grado”, ma cosa volete che gliene freghi a questi delle regole dato che si trovano al governo senza regola alcuna, tantomeno democratica. Questo governo illegittimo è lì per rubare, non altro. E questo fa. Il nostro sistema democratico deve scollarli dal governo e cacciarli a pedate, facendogli restituire agli italiani il maltolto. Si proceda con le responsabilità civili e penali dovute dalla gestione viziata da interessi personali, e si chieda, si imponga, costi quel che costi, al Presidente della Repubblica di indire le elezioni e mandare al voto gli italiani così come stabilito nella Costituzione, dal nostro sistema democratico.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:24