Banca Etruria: cacciare Renzi

Mi fanno ridere quelli che pensano che il governo illegittimo e mai eletto Renzi non sia di sinistra, anzi sinistrissima. Ecco qui venuti velocemente alla luce, in tutto il loro “splendore”, tutti gli intrecci di sinistrissima che ne stanno alla base. I Renzi papà e mamma, oltre al processo per il buco di milioni insabbiato dai giudici di sinistra assunti nel frattempo dal figliolo al governo, sono tuttora in affari con il banchiere fallito della Banca Etruria di papà Boschi. Altro che conflitto di interessi. Di più. Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno giurato il falso omettendo, guarda caso, nelle dichiarazioni patrimoniali, di essere e fare affari con Lorenzo Rosi presidente di Banca Etruria, la banca cioè su cui attualmente indaga la Procura di Arezzo e che ha mandato al macero e in rovina milioni di correntisti, cui Renzi oggi impedisce financo di manifestare e scendere in piazza a gridare la propria rabbia.

Durante il governo mai eletto di sinistra Renzi, Tiziano Renzi e mammina cara hanno fondato una società, precisamente nel novembre 2014, di cui è consocio proprio Lorenzo Rosi di Banca Etruria di Boschi senior. E sapete che fa questa società? Fa affari con gli alberghi cercando di venderli e, dove, per intanto, Renzi spedisce i vari gruppi, di ogni genere, a soggiornare, in Umbria, in Toscana. Guarda caso proprio quegli alberghi. Lorenzo Rosi, da parte sua, ha mandato in porto con la società, per quel poco di cui finora si è venuti a conoscenza, un bell’affare, e sapete con chi? Con il Comune di Firenze di Nardella cioè il poggiapiedi di Renzi. Ha cioè comprato nientedimeno che il teatro comunale di Firenze per pochi spiccioli dalla Cassa depositi e prestiti, precisamente a meno della metà del valore iniziale, cioè a 20 milioni invece di 50. Prezzi di saldo e favore insomma, che hanno alleggerito la collettività, cioè noi tutti, di un bene comune. La Banca Etruria, così come sta emergendo, è solo uno dei tanti gangli con cui Renzi, Boschi e loro famiglie hanno truffato e truffano, fregandoli, gli italiani e, per fare ciò, non esitano a fare decreti legislativi per perseguire i propri comodi e interessi, economici e non, come il decreto di un anno fa con cui, trasformando le banche popolari in società per azioni, Renzi/Boschi hanno fatto impennare i titoli della Banca Etruria di famiglia Boschi/Renzi facendo guadagnare ai vertici, cioè anche a papà Boschi, fior di soldi che hanno poi avidamente distribuito tra loro, per poi prendere a calci nel sedere tutti i risparmiatori italiani nel frattempo obbligati a detenere obbligazioni il cui valore è stato azzerato. Rimpinguatisi ben bene loro, Renzi/Boschi famiglie e compagni comunisti, gli italiani hanno potuto finalmente crepare in miseria. Ecco di cosa si tratta e cos’è il governo Renzi, lo si ricordi, illegittimo in quanto mai eletto da nessuno degli italiani in Italia. Ci si chiederà cosa abbiano fatto o stessero facendo la Banca d’Italia e la Consob che sempre noi italiani paghiamo perché indaghino e controllino qualcosa. Non facevano niente. Non fanno praticamente niente. Salvo ovviamente il ricevere, a fine mese, tutti i fine mese di ogni anno, il mega stipendio che sempre noi italiani diamo loro pagando le tasse esose e sempre crescenti che Renzi, come Monti e Letta, ci appioppano.

In pratica la Banca d’Italia ha commissariato la Banca Etruria quando i numerosissimi ingenti danni erano ormai fatti. Hanno cacciato Lorenzo Rosi e Pierluigi Boschi a cui, con il decreto di questi giorni cosiddetto “salva-banche”, Renzi/Boschi cercano di salvare culo e “onorabilità” proprio a Lorenzo Rosi e Pierluigi Boschi. Altro che conflitto di interessi, qui è un conflitto di interessi/ladrocinio abnorme, in danno di tutti gli italiani, di tutti noi, che Renzi/Boschi vogliono fare fessi. Altro che figliocci di Berlusconi, Renzi e compagni comunisti sono i figli comunisti, della sinistra ladra, sono ladri disonorati e pure illegittimi al governo che hanno rubato agli italiani, per utilizzarlo per sé. E sia chiaro, questi, corrotti come sono, non molleranno mai quanto rubato e arraffato, ed è per questo che vanno letteralmente abbattuti, cacciati a calci in culo da dove vengono e cioè da posti, al Comune di Firenze o in banca Etruria, che sanno di non potere riavere perché distrutti da loro stessi, per cui fanno di tutto per rimanere a rubare. È un eroe ormai fatto l’avere dato loro troppo “vantaggio” lasciandoli al potere tutto questo tempo. È questa la ragione per cui si dovevano fare valere le gravi responsabilità di Giorgio Napolitano per avere imposto, senza alcun voto degli italiani, ben tre governi comunisti di sinistra mai eletti dagli italiani; ecco perché si sarebbe dovuto correre a denunciare e gridare e soprattutto si deve correre alle urne, obbligando Mattarella a indire le elezioni.

Ordita la tela, tra Cassa depositi e cioè soldi e magistratura di sinistra compiacente e per lo più cooptata e inserita al governo, per non parlare dei giornali messi alla gogna e delle libere manifestazioni gufate, commissariata Roma cui si impedisce, anche lì, di votare, la parola “abbattere” non è più del tutto peregrina, altrimenti è regime, dei ladri di sinistra. E perché sia ancora più chiaro a ennesimo “disvelamento” del collegamento tra il governo illegittimo di sinistra, le banche fallite e le cooperative rosse di Poletti ex presidente di cooperative comuniste ed attuale ministro illegittimo del lavoro degli altri, a dimostrazione ancora una volta del fatto che sono tutti d’accordo a fare affari ed ad arricchirsi per sé mandando al macero gli italiani, sia detto bene e ripetuto che i vertici di Banca Etruria non hanno fatto risultare dissesti e crediti in sofferenza e simulato una specie di vendita sottoprezzo del patrimonio immobiliare a disposizione, sapete a chi? Alle cooperative rosse, precisamente a Manutencoop, che ha “comprato” avvalendosi di un prestito di più di venti milioni avuto proprio da Banca Etruria di Boschi e compagni.

E ancora, Banca Etruria, prima del commissariamento, ha spalmato ben 200 milioni di euro su oltre duecento fidi autoconcedendoseli in diciotto tra ex sindaci ed ex amministratori della banca stessa. I vertici si sono spartiti cioè finanziamenti in totale conflitto di interessi. Mentre cioè dicevano di stimare perdite per “soli” 18 milioni, tredici amministratori e cinque sindaci avevano interessi in duecento posizioni di fido per oltre duecento milioni di euro della banca. Una cosa abnorme. E un danno enorme che ha stangato e raso al suolo i comuni mortali cioè gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati presi a calci nel sedere, mentre Giuseppe Fornasari, Pierluigi Boschi e tutti i vertici della banca Etruria si concedevano fidi e poltrone, privilegi a pioggia, come ad esempio i trenta milioni di euro concessi alla società Privilege Yard che a Civitavecchia, proprio la città dove il povero pensionato Luigino D’Angelo si è ucciso per disperazione dopo che la banca gli ha azzerato i risparmi della vita cioè i soldi che gli servivano per campare, avrebbe dovuto costruire yacht che non ha mai costruito né pensato di costruire, incassando eccome invece i soldi lautamente concessi, oggi dispersi. Hanno quindi preso il largo i nostri soldi più che gli yacht.

Milioni e milioni dati a piene mani da incapaci rossi preferibilmente a cooperative rosse, e mai tornati indietro. Altro caso è la cooperativa rossa toscana, Castelnuovese, cui la Banca Etruria ha dato esosissimi finanziamenti poi subito dati in sofferenza cioè persi, ed il cui presidente guarda caso è sempre Lorenzo Rosi, poi passato a fare il presidente alla Banca di Arezzo, commissariata pure quella. Bisogna andare a votare, correre al voto, “costi quel che costi” direbbe Mario Draghi, e segnare bene chi oggi ha la faccia di tolla e senza vergogna, come Bersani e Alfano, di difendere questo sistema e governo illegittimo, per ricordare bene chi, avendo le mani in pasta con i ladri di sinistra, è da cacciare rattamente e togliere di torno.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:17