Ampio potere discrezionale nelle operazioni Bce

La Banca centrale europea di Mario Draghi ha ancora una volta immesso soldi in Europa con il bazooka. Si sta così tenendo in piedi l’Europa. Quella stessa Europa tedesca, affossata e distrutta da Merkel e Hollande Ci sono però, tanti “però”. Come diceva Giolitti, la legge per gli amici si interpreta e per i nemici si applica, ed il nostro mondo non è davvero più governato da leggi, ma da uomini che decidono di interpretarle senza modificarle.

Lo sbocco grave di questa situazione è e sarà il piccolo risparmiatore, senza che nessuno rilevi, dica o tantomeno fermi la mano delle autorità. Lo stesso Mario Draghi, d’altra parte, ha ammesso come - implementando il Quantitative easing con l’estensione degli acquisti fino a marzo del 2017 e reinvestendo i titoli in scadenza “per tutto il tempo necessario” aggiungendo così liquidità al sistema fino al 2019 per 680 miliardi di euro (circa il 6,5 per cento del Pil dell’area dell’Euro) - si tratti di operazione e di “politiche non convenzionali” che “è inevitabile che, andando dai tassi di interesse negativi agli acquisti di un’ampia gamma di assets, possono avere conseguenze impreviste”. Alla Banca centrale europea “puntiamo a ridurre al minimo la portata di tali distorsioni, che è il motivo per cui, per esempio, abbiamo concentrato i nostri acquisti di assets per quanto possibile nelle classi di attività più liquide e generiche”.

È un dato di fatto cioè che con la politica monetaria che si sta conducendo in Europa si stiano ponendo in essere sperimentazioni ardite, una volta drammaticamente temute per l’inflazione che esse avrebbero potuto o dovuto causare, politiche che le banche centrali si tengono strette per ottenere e mantenere l’indipendenza dalla democrazia. In pratica oggi si considera la moneta come lo strumento con cui si consente alle economie di uscire dalle crisi produttive, e le banche centrali si muovono, e noi a cascata con loro, verso futuri pieni di incognite. Draghi ne è consapevole e lui stesso ha fornito una parziale giustificazione asserendo da New York che “la Corte di giustizia europea ha dichiarato che alla Banca centrale europea deve essere concesso un ampio potere discrezionale nelle sue operazioni”. Dunque la Bce immette e continua ad immettere soldi, liquidità, stavolta per 680 miliardi di euro “rafforzando la forward guidance sui tassi di interesse e garantendo una liquidità molto favorevole nel lungo periodo”.

Tali misure aggiuntive mirano a riuscire ad aggiungere pressione al rialzo sui prezzi perseguendo l’obiettivo di alzare di qualche punto l’inflazione stagnante. Inoltre, ha affermato ancora Draghi, che non ci sono “limiti particolari all’implementazione degli strumenti” a disposizione della Bce e che “non c’è dubbio che se dovessimo intensificare il ricorso ai nostri strumenti per il nostro mandato di stabilità dei prezzi, lo faremmo”. Gli Stati Uniti e la Cina hanno immesso direttamente nella domanda aggregata la base monetaria di nuova creazione, mentre l’Eurosistema non lo ha fatto e ha mirato soprattutto a stabilizzare i debiti sovrani dell’area Euro e a dare ossigeno alle Borse valori, sperando che la ripresa produttiva seguisse. Ancora prima di verificare l’efficacia dell’intervento, si è pasciuta dei risultati raggiunti soprattutto a seguito della svalutazione dell’Euro, che ha stimolato le esportazioni aumentando la crescita reale di poche decine di punti percentuale, dato che la domanda estera non pesa più di un quarto/quinto del Pil totale.

Il problema è e rimane il “destino” e la fine fatta fare ai risparmiatori di fronte ai quali, come si vede in questi stessi giorni in Italia, le autorità competenti al dunque si lavano le mani. Dal punto di vista della riorganizzazione e del riordino del nostro Paese, sarebbe oggi grave non cogliere il momento per andare e passare oltre i conti truccati del Pil e la crescita che non c’è che ci rifila Renzi, mai eletto al governo d’Italia. Passaggio da farsi, possibilmente, democraticamente, cioè col voto degli italiani.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:24