La grande verità

Ieri abbiamo scritto della “grande bugia” e oggi scriviamo della “grande verità” per la quale Borse e mercati hanno reagito così malamente alle decisioni della BCE. Ebbene, investitori e fondi hanno perfettamente capito che Mario Draghi non può più fare molto altro, perché la sua autonomia è ormai limitata e condizionata dalla Bundesbank e collegati.

In sostanza non sarà permesso al Presidente della BCE di operare ulteriori e veri potenziamenti del Quantitative Easing in corso, perché la Germania non vuole. Draghi, infatti, avrebbe voluto fare molto di più nella riunione del board della Banca Europea e le sue dichiarazioni recenti lo avevano chiaramente fatto capire, ecco perché i mercati hanno reagito al ribasso, avendo compreso fino in fondo che ciò non gli è stato consentito e, probabilmente, non gli sarà data nemmeno in futuro la possibilità di farlo. Questa è la ragione per cui le Borse sono crollate e la testimonianza che ormai anche Supermario, in qualche modo, è sotto tutela e non potrà sparare molte altre cartucce di accomodamento finanziario.

Per dirla più chiaramente il grosso è stato realizzato e al massimo si potrà allungare il tempo di Q.E. con qualche piccolo ritocco aggiuntivo, ma nulla di più. Del resto, nella conferenza stampa del 3 dicembre era visibile il disappunto di Draghi mentre snocciolava i risultati delle decisioni prese e trapelava chiaramente il dispiacere di non aver potuto andare oltre. Certo il Presidente ha cercato di inzuccherare la bontà degli interventi, ma la sostanza non muta, da oggi in poi Bundesbank non gli consentirà di guidare in totale autonomia e questo a esclusiva tutela degli interessi della Germania, che nonostante il diesel gate se ne infischia e detta legge.

Ecco perché, ieri dicevamo che, entro dodici, diciotto mesi, le cose cambieranno molto e che per l’Italia non sfruttare al massimo l’attuale congiuntura favorevole sarà esiziale, ecco perché, insistevamo sulla ottusità della politica economica della maggioranza. Ci resta dunque circa un anno e mezzo per ribaltare una situazione difficilissima, con la consapevolezza che Eurotower non farà molto altro per aiutarci. Come se non bastasse, abbiamo visto di cosa sono capaci i mercati al semplice annuncio di notizie meno positive, figuriamoci cosa farebbero di fronte ad un declassamento, ad uno sforamento eccessivo dei conti, al dubbio che i nostri debiti diventassero praticamente insostenibili.

Per questo il messaggio è chiaro a Renzi, Padoan and Company, per questo serve riportare fiducia nel Paese e fra il Paese, la pace sociale e fiscale e sempre per questo serve altro per salvare l’Italia dal baratro e riportarla a crescere davvero e non per finta. La grande verità dunque è una sola, la BCE ha fatto, adesso se ne sono capaci, facciano Renzi e Padoan, anche se alla luce dei fatti le speranze che ci riescano sono quelle che sono. Con queste premesse non resta che prepararsi a un inverno che, ancora una volta e purtroppo, sarà denso di preoccupazioni per il futuro.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 18:44