
Nonnas è una commedia che racconta l’importanza dei legami familiari. Diretto da Stephen Chbosky e scritto dalla moglie Liz Maccie, distribuito direttamente su Netflix dallo scorso maggio, è un film che scalda il cuore e avvolge come un lungo abbraccio. Basato su una storia vera, narra le vicende di Joe Scaravella (un commovente Vince Vaughn), visionario italo-americano di Brooklyn, dipendente dell’azienda di trasporti pubblici di New York, che, dopo la morte della madre Maria, rievoca e omaggia la propria infanzia. Ricorda che la madre e la nonna hanno sempre cucinato piatti succulenti per una numerosa famiglia. Ma non riesce a replicare il memorabile sugo della domenica ideato dalla nonna. Manca l’ingrediente segreto che lo rende così prelibato. Intanto, il suo migliore amico Bruno (un solidale Joe Manganiello) e la moglie Stella (una spumeggiante Drea de Matteo) lo incoraggiano a usare i 200mila dollari dell’assicurazione ereditati dalla madre per dare una svolta alla propria vita. Poco dopo Joe visita il mercato preferito della genitrice, che si trova a Staten Island. Così incontra Olivia (una sensuale Linda Cardellini), avvocata, suo amore del liceo. La donna sta accompagnando l’anziana vicina Antonella (una tenera Brenda Vaccaro), ottuagenaria bolognese, cultrice delle seconde possibilità. A quel punto, Joe ha un’intuizione. Finalmente ha deciso come spendere i soldi ereditati e onorare la memoria della madre: acquista un vecchio ristorante dismesso, intenzionato a impiegarvi quattro nonne italiane, talentuose cuoche promotrici della cucina familiare all’insegna di polpette, cannelloni, lasagne, bistecche, soffritti, zeppole e cannoli. Oltre all’amabile Antonella figurano: Roberta (una superba Lorraine Bracco), una ruvida e orgogliosa siciliana il cui piatto forte è l’odorosa capuzzella; l’ex suora Teresa (una sofisticata Talia Shire), reduce da una drammatica storia e Gia (un’irresistibile Susan Sarandon), fascinosa parrucchiera amante dell’antica arte pasticcera. Nonostante la ferma opposizione degli abitanti di Staten Island, Joe non demorde. Chiede una mano a Bruno come appaltatore e a Stella come arredatrice, ristrutturando il locale e trasformandolo in un classico ristorante italiano: Enoteca Maria.
L’avvio dell’avventura culinaria registra uno scontro impetuoso tra le nonne. Gli insuccessi, le difficoltà di gestione, gli incassi nulli, la fine e la ricomposizione di un’amicizia, persino un principio d’incendio, gettano Joe nello sconforto assoluto. Ma quando Gia invita le nonne nel suo salone per una sessione di bellezza, le donne raccontano ciascuna la propria storia travagliata. A quel punto, da rumorose colleghe, diventano finalmente amiche. Tuttavia, il giorno dell’inaugurazione si rivela un epico disastro. Un violento temporale si abbatte su Staten Island e il locale resta deserto per l’intero servizio, salvo la presenza di Bruno e Stella. Per Joe è la fine del sogno. Così decide di organizzare un’ultima cena gratuita prima della definitiva, ancorché prematura, chiusura del ristorante. Ma una sorpresa cambia, ancora una volta, il destino di Enoteca Maria.
Nonnas, che non disdegna di mettere in scena un umorismo agrodolce, è il trionfo dei buoni sentimenti. Un film dalla struttura fin troppo lineare, persino elementare, che tuttavia, riesce a regalare emozioni sincere. Al netto di qualche stereotipo di troppo e di una colonna sonora un po’ folkloristica, la commedia dolceamara non punta sui colpi di scena, sulle complesse svolte narrative, ma orgogliosamente sugli affetti e sulle passioni: l’amore per la propria famiglia e per le proprie origini, la solidarietà tra colleghi di lavoro, l’amicizia disinteressata, la lotta contro le avversità. “A tavola non si invecchia”, dice la nonna al piccolo Joe. Non a caso, il film è un dichiarato inno al cibo e all’ineguagliabile pervicacia femminile. Nella sua linearità espressiva, è una fiaba sentimentale sul potere terapeutico della condivisione. Le atmosfere di Nonnas richiamano, inevitabilmente intrise di sano riscatto, l’ottimismo fiabesco del cinema del maestro Frank Capra e lo struggente Big Night (1996), esordio alla regia dello strepitoso Stanley Tucci. Per interpretare le quattro straordinarie nonne, artefici di una cucina genuina e obiettivamente buona, Chbosky ha chiamato a raccolta quattro straordinarie mattatrici, autentiche icone italo-americane.
(*) Nella prima foto di Jeong Park sono ritratti: Susan Sarandon, Talia Shire, Vince Vaughn, Brenda Vaccaro e Lorraine Bracco
(**) Nella seconda foto di Jeong Park è ritratta Linda Cardellini
Aggiornato il 11 luglio 2025 alle ore 19:00