Per la rubrica de L’Opinione delle Libertà che dà voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana, questa settimana vi consigliamo il libro “La mezz’ora della verità” (Mondadori) di Yari Selvetella (Roma, 1976). Tra i suoi ultimi romanzi Vite mie (Mondadori, 2022), premio UmbriaLibri – Raccontami l’amore, finalista premio Minerva, Le regole degli amanti (Bompiani, 2020), premio Cambosu, Le stanze dell’addio (Bompiani, 2018), candidato al premio Strega, La banda Tevere (Mondadori, 2015). Ha pubblicato il libro di poesie, La maschera dei gladiatori (CartaCanta, 2014). Giornalista e autore televisivo, lavora per la Rai.
La Storia
Un romanzo inquietante ed eccitante al tempo stesso, un’opera emotivamente devastante in ogni sua prospettiva. Nell’epoca dei social e della dipendenza tecnologica, l’autore tratteggia uno scenario non troppo distante dalla realtà attuale, insinuando nei lettori il dubbio di una possibile veridicità.
“Si insinuano nell'intimità degli appartamenti, rimbalzano tra le facciate dei palazzi, aleggiano nelle vie, nei giardini della piazza dell'Acquario: sono i responsi di Varami, l'app in grado di confermare o smentire la veridicità di ciò che le persone affermano. All'inizio sembra la realizzazione di un desiderio proibito: poter accedere ai pensieri altrui. Varami soddisfa ogni curiosità, anche la più inconfessata: si può verificare se il nostro coniuge ci è fedele, se una vecchia zia intende lasciarci l'appartamento in eredità, se la ragazza di cui siamo innamorati ci vuole bene sul serio; si possono smascherare i bluff dei politici e tutte le meschine ipocrisie del vivere quotidiano. Intanto, però, altri interrogativi prendono corpo: trovarci così esposti a questo nuovo oracolo ci renderà più sinceri o solo più reticenti? Quali sono i criteri utilizzati dall'app? E qual è il suo vero scopo?”.
Tutto nasce e cresce con una naturalezza sconcertante, con una sorta di passaparola apparentemente casuale ma tremendamente puntuale. Un effetto domino inarrestabile, in grado di lasciar emergere anche i lati più oscuri di un’umanità probabilmente impreparata ad una simile novità.
Mezz’ora di quotidiana verità priva di filtri da applicare e maschere da indossare. Yari Selvetella colpisce ancora una volta nel segno, narrando con una prosa impeccabile una sorta di fiaba contemporanea, con un finale tutto da scoprire e da decifrare.
Aggiornato il 28 febbraio 2025 alle ore 18:47