Ripenso ai viaggi in molte regioni d’Italia in compagnia di un valente giovane Sebastiano, profondo conoscitore di arte e architettura, purtroppo da poco scomparso con grande sorpresa e rimpianto del gruppo che guidava da tanti anni (proprio quest’anno dovevano festeggiarsi venti anni). Non si visitavano i classici luoghi dei circuiti turistici o solo in piccola parte; al contrario ci si inerpicava sulle montagne degli Appennini, dei Nebrodi, delle Madonie, della Sila o del Pollino solo per ricordarne alcune; si raggiungevano bellissimi borghi immersi in paesaggi talvolta verdi e dolci, altre volte aspri e petrosi, in ogni caso affascinanti e suggestivi. Rimanevo poi colpito dalle stupende chiese, esempi di architetture romaniche o barocche, dalle strade strette solcate da sassi che ricordano le antiche vie romane, da abitazioni contadine eleganti nella loro essenzialità fatta di blocchi in pietra con porte in legno incorniciate anch’esse in pietre; colpivano le dimore signorili di grande sobrietà o decorate con ricami nel tufo ed inserite in strutture urbane che evidenziavano l’interesse per l’armonia delle classi più agiate.
Certo, in alcuni di essi, notavi gli effetti dello spopolamento tramite le tante case chiuse e disabitate, i cartelli “vendesi” appesi ai muri, il degrado delle erbacce per terra; eppure a pochi metri la resistenza (oggi si direbbe la resilienza) di alcuni abitanti si rivelava in ristrutturazioni delle case ben realizzate; queste denotano la loro proterva volontà di non abbandonare i luoghi dove sono nati, di valorizzarli seppure in condizioni di vivibilità sempre più complicate. Gli italiani delle coste e delle città debbono ringraziare le popolazioni dei paesi montani perché sono loro, anche se sempre con maggiori difficoltà, a curare quei territori. Purtroppo il loro abbandono continua e la fragilità di colline, boschi, zone montagne cresce con le conseguenze attuali che conosciamo: frane, inondazioni, distruzioni di paesi e fabbriche, in ultima analisi del nostro patrimonio anche culturale. Noi italiani dobbiamo comprendere che salvaguardare la montagna è nell’ interesse di tutti e se ciò costa tantissimo in termini di prevenzione, ripagherà in sicurezza. È sbagliato pensare che qualsiasi Governo, a prescindere dal colore politico, debba proporre un onesto discorso di verità a tutti gli italiani? Io penso che questo bagno di verità sia la premessa per ogni intervento politico, certamente non facile, ma che può essere accettato dalla maggioranza della popolazione.
Aggiornato il 07 febbraio 2024 alle ore 13:48