Suburræterna è il deludente seguito di Suburra – La serie (tre stagioni, dal 2017 al 2020). La nuova opera televisiva, visibile su Netflix, è composta da 8 episodi diretti da Ciro D’Emilio (dal primo al quarto) e Alessandro Tonda (dal quinto all’ottavo). Le sceneggiature sono firmate da Fabrizio Bettelli, Ezio Abbate, Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani, Giulia Forgione. Suburræterna si pone come una via di mezzo tra un prequel e un reboot del film Suburra (2015) di Stefano Sollima, nato dal romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo. La nuova serie, presentata alla 18esima edizione della Festa del cinema di Roma, racconta la guerra di mafia fra tre famiglie sinti di Roma: gli Anacleti, i Bonatesta e i Luciani. L’antefatto della storia si compie il 30 maggio 1990. Vicino al Foro Italico avviene una carneficina. Gli Anacleti affermano con la forza il loro primato. Un salto temporale colloca le nuove vicende nel 2011. Tra cardinali che flirtano con la politica e la criminalità romana, spunta anche il grande affare della costruzione dello stadio (il grande Colosseo), su cui si avventano le iene fameliche del sodalizio nefasto.
Il ritmo del racconto è indiavolato. Ma spesso, senza ragione. I continui tradimenti e cambi di casacca sembrano studiati più per destare sorpresa che in base a un’obiettiva motivazione narrativa. Ercole (un compiaciuto Aliosha Massine), ultimo erede del clan dei Bonatesta, ha dato una svolta alla propria vita. Ora siede sullo scranno dell’Assemblea Capitolina. Frattanto, il rapporto tra Damiano (un interessante Marlon Joubert) e Angelica (un’intensa Carlotta Antonelli) arriva a una svolta. Spadino (uno spaesato Giacomo Ferrara), che ora si fa chiamare Alberto, in Germania lavora come disk jockey e vive con un compagno. Ma da Roma arrivano notizie tragiche. Così è costretto a tornare a casa. Amedeo Cinaglia (un sulfureo Filippo Nigro), sempre più invischiato nel tessuto economico-criminale della città, rappresenta l’anello di congiunzione tra la politica, la malavita e il Vaticano.
Nonostante Suburræterna sia stata presentata come una serie tivù guidata dai personaggi femminili, la realtà è ben diversa. Gli intrighi criminali, i delitti e i tradimenti sono governati esclusivamente dagli uomini. Nadia (una caparbia Federica Sabatini) e Angelica da una parte e Giulia (un’esagitata Yamina Brirmi) e Miriana Murtas (un’incerta Giorgia Spinelli), dall’altra parte, sono personaggi interessanti ma privi di approfondimento psicologico, che non determinano svolte narrative. Un fatto è certo: Suburræterna ha un andamento discontinuo. E il finale aperto è un chiaro espediente di scrittura. La seconda stagione non è stata ufficialmente confermata. Ma, con tutta evidenza, l’attuale conclusione lascia supporre che ci sarà.
Aggiornato il 24 novembre 2023 alle ore 22:41