Nasce a Roma nel 1962. Cresce in un ambiente profondamente immerso nella cultura. La madre è restauratrice ed esperta di arte bizantina. Il nonno è architetto e critico d’arte. Il nonno materno è il famoso architetto Andrea Busiri Vici D’Arcevia, critico d’arte e collezionista romano. La nonna, la contessa russa Alexandra Olsoufiev, dipinge ritratti.
Si laurea all’Università di Roma con specializzazione in Storia dell’arte. Si specializza all’estero frequentando diversi corsi e tirocini. Nel 1981 rientra in Italia e lavora presso l’Istituto Nazionale per la grafica. La sua vita è costellata da una sequenza numerosa di riconoscimenti ed incarichi.
Dal 1981 al 1996 lavora all’Istituto Nazionale per la Grafica. Dal 1994 al 2016 è docente incaricato per l’insegnamento di “Storia delle tecniche delle arti grafiche” presso l’Istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ricopre l’incarico di responsabile del Gabinetto delle stampe della Biblioteca Apostolica Vaticana dal 1996 al 2016, per decisione di Benedetto XVI. È nominata vicedirettrice dei Musei Vaticani il 15 giugno 2016. Il primo gennaio 2017 viene scelta da papa Bergoglio a dirigere i Musei Vaticani: una donna direttrice per la prima volta in cinquecento anni di storia vaticana. Prende il posto del prestigioso Antonio Paolucci insediato da papa Ratzinger nel 2007. Paolucci non vede favorevolmente l’apertura dei Musei Vaticani ad un pubblico indistinto andando in contrasto con Bergoglio che intende aprire a tutti indistintamente la fruizione delle opere d’arte.
Dal 2014 è anche membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Pagliara. Dal 2018 è membro del Consiglio scientifico del Museo del Louvre. Dal 2019 è membro del Bizot Group, Consiglio che riunisce i direttori dei principali musei del mondo. Riceve dal presidente Sergio Mattarella l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine della Stella d’Italia nel 2019. Dal 2020 svolge diversi incarichi come esperta presso il museo dell’Ermitage. Sempre nel 2020 è insignita dal Re di Svezia dell’Ordine della Stella Polare. Nel 2021 riceve il titolo di Officier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese.
Appena nominata direttrice del complesso museale vaticano procede al trasferimento digitale delle opere d’arte. Incoraggia le attività di conservazione e di restauro. Valorizza la ricerca scientifica. Cura e allarga il numero di contatti con altri musei del mondo. Riesce a recuperare i rapporti con la Cina interrotti da sessantasette anni. Rappresenta per la prima volta alla conferenza mondiale Onu “Women in Power” mostrando un Vaticano aperto alla affermazione delle donne. La direttrice intuisce che i Musei Vaticani possono configurarsi come una mostra diffusa, in particolare nel campo dell’arte contemporanea curata dalle sue origini da Paolo VI.
L’attuale pontefice ha chiesto di concepire e gestire i Musei come un’area aperta. Barbara Jatta ha curato l’apertura di sezioni dedicate all’Oceania, Africa, Americhe e Asia nel comparto etnologico delle raccolte d’arte.
La linea di continuità che caratterizza le direttive del pontefice è quella di fare in modo che i visitatori fruiscano della spiritualità insita nelle opere d’arte esposte, mantenendo la continuità con il pensiero di Paolo VI sul rapporto tra storia, arte e fede. Il suo lavoro si svolge nel labirinto antichissimo in perfetto silenzio come vuole la regola interna vaticana.
Intelligenza, vasta cultura, garbo, eleganza e apertura al dialogo sono le cifre del suo successo.
Aggiornato il 06 novembre 2023 alle ore 10:20