Ritratti. “Il grande Lebowski”: 25 anni da Drugo

“Prendila come viene”. Una filosofia di vita diventata leggenda grazie a Il grande Lebowski, film cult forgiato dai fratelli Joel ed Ethan Coen. La pellicola compie 25 anni e, dal 6 novembre, torna nelle sale, restaurata in 4K Universal Pictures e distribuita dalla Cineteca di Bologna, con il progetto Il cinema ritrovato.

Un film che ha segnato un’epoca. Sembra ieri quando Jeff Bridges, il Drugo, è piombato a gamba tesa interpretando un personaggio fuori dagli schemi. Pigro, anarchico, il white russian per schiarirsi la gola e la mente. Intorno, un mare magnum di attori di prim’ordine: John Goodman, Steve Buscemi, il compianto Philip Seymour Hoffman, Julianne Moore, John Turturro e il suo Jesus.

La critica cinematografica Paola Cristalli è stata chiara: “Con le sue camicie hawaiane, i bermuda, i sandali, la stazza debordante e filosofica, la malinconica coscienza di trovarsi sempre altrove rispetto al senso delle cose (che comunque non esiste). Beve white russian, gioca a bowling, ha una collezione di amici scombinati, si confonde in cose di sesso con una maliarda rossa, figlia del miliardario che l’ha assunto perché porti a termine un affare di riscatti. Lebowski è insomma un Marlowe post-hippy, cinico quanto basta a salvarsi la vita, fedele ai propri principi etici ed estetici, incline a certi sogni lisergici”. Per farla breve, un tipo da bowling, da un giro in macchina, da un trip d’acido quando capita. Prendendola sempre come viene.

Aggiornato il 04 novembre 2023 alle ore 10:08