Ritratti. Edward Bunker: la scrittura come via di fuga

Per James Ellroy (autore di capolavori come L.A. Confidential e Clandestino) “è uno scrittore unico nel panorama della letteratura americana”. E in Cane mangia cane dà vita a “un’opera letteraria che non ammette compromessi”. Perché “è realismo puro”. Alla fine, non ci si può allontanare troppo da questi termini se si vuol parlare di Edward Bunker, nato a Hollywood nel 1933 e scomparso a Los Angeles nel 2005. A 17 anni mette per la prima volta piede nel penitenziario di San Quentin. Ne trascorrerà altrettanti 18 da detenuto. Così la scrittura diventa – e sarà – la sua via di fuga. Sarà mister Blue nel film Le Iene (Reservoir Dogs) scritto e diretto da Quentin Tarantino. Un’opera che gli darà notorietà, anche se la sua vita tormentata sarà la linfa dei suoi romanzi.

Un’esistenza complessa, quella di Bunker, tra genitori che divorziano praticamente subito e un’infanzia che è tutto fuorché semplice. Dietro le sbarre sarà fondamentale l’apporto dell’attrice Louise Fazienda Wallis. Con la possibilità di maneggiare una macchina da scrivere, comincerà a dar vita a Come una bestia feroce. I libri e il talento saranno tutti quegli ingredienti di evasione che gli permetteranno di rimanere a galla nel mondo. Il resto è storia.

In un’intervista a Salon, nel 2000, confessa che non ci sono più ladri sopra i 40 anni. Il crimine duro è un gioco da giovani. E una volta che sei rinchiuso, sei tagliato fuori. “È quasi impossibile fare quello che ho fatto io”.

Scriverà sceneggiature per i film, lavorerà come consulente per alcune pellicole, lascerà un’autobiografia che è roba pura (Educazione di una canaglia), si ritaglierà il suo spazio come attore. Una vita a mille all’ora. Con un suo credo: “Se Dio pesasse quello che hanno fatto a me rispetto a ciò che ho fatto io agli altri, non so da quale parte penderebbe la bilancia”. Amen.

Aggiornato il 11 agosto 2023 alle ore 17:57