Secondo il critico Harold Bloom, Cormac McCarthy faceva parte dei “magnifici quattro” della letteratura contemporanea a stelle e strisce accanto a Thomas Pynchon, Don DeLillo e Philip Roth. L’uscita di due romanzi l’anno scorso aveva chiuso un lungo periodo di silenzio da parte dello scrittore. I suoi dieci libri precedenti erano usciti con regolarità a partire dal primo, Il guardiano del frutteto, pubblicato nel 1965. Il grande scrittore americano è morto ieri a 89 anni, nella sua casa di Santa Fe, in New Mexico. La notizia è stata resa nota dalla casa editrice Knopf. Tra le opere più note dell’autore vanno, senz’altro, ricordati: Cavalli pazzi, il post-apocalittico La strada, per cui vinse il Premio Pulitzer e, naturalmente, il suo romanzo capolavoro, adattato per lo schermo da Joel ed Ethan Coen: Non è un paese per vecchi. Il film, interpretato da Tommy Lee Jones e Josh Brolin, nel 2008 ha vinto ben 4 Oscar: Miglior film; Migliore regia, Migliore sceneggiatura non originale e Miglior attore non protagonista a Javier Bardem. In Italia, McCarthy era pubblicato da Einaudi. Le prime opere dello scrittore erano ambientate negli Appalachi, debitrici dello stile di William Faulkner. Non a caso l’editor dei primi cinque libri di McCarthy era stato Albert Erskine, curatore di The Reveirs, l’ultimo romanzo del premio Nobel.
Lo scorso anno, l’autore della Trilogia della Frontiera era tornato a scrivere dopo una lunga pausa: Il Passeggero e Stella Maris, usciti negli Stati Uniti a due mesi di distanza. Due romanzi dalla trama intrecciata che si distaccavano tematicamente e stilisticamente dall’opera precedente dello scrittore. La maggior parte dei libri di McCarthy, di cui recentemente si era parlato come in odore di Nobel, erano ambientati nel Sud e nel Sud Ovest degli Stati Uniti. Nell’interregno degli ultimi anni McCarthy si era invece limitato alla sceneggiatura di The Counselor di Ridley Scott del 2013. Molti suoi libri sono stati adattati da Hollywood: oltre a Non è un paese per vecchi, La strada è stato portato al cinema da John Hillcoat, con Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee, mentre Cavalli selvaggi – il suo primo bestseller – da Billy Bob Thornton, con Matt Damon e Penélope Cruz (in Italia è uscito col titolo Passione ribelle). Attivo nella comunità di Santa Fe, lo scrittore non frequentava il mondo letterario e mondano e in questo senso è stato definito uno degli “invisibili” della letteratura statunitense assieme a J. D. Salinger.
Aggiornato il 14 giugno 2023 alle ore 16:04