Nel 2022 è pari al 39,3 per cento “la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali (erano il 40,8 per cento nel 2021).
“La lieve crescita registrata nel biennio pandemico 2020-2021 – spiega l’Istat in una nota – non è stata però sufficiente per recuperare le perdite registrate negli anni precedenti. In questo quadro, la contrazione registrata nel 2022 porta la quota di lettori al livello più basso mai registrato in quasi venticinque anni”.
La percentuale delle lettrici “è del 44 per cento, quella dei lettori del 34,3 per cento. Il 17,4 per cento delle persone di 6 anni e più sono lettori “deboli” (leggono al massimo 3 libri in un anno), il 15,4 per cento lettori “medi” (3-11 libri in un anno). Solo il 6,4 per cento sono, infine, lettori “forti” (almeno 12 libri nell’ultimo anno)”.
La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1 per cento). In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.
“Nel 2022 – per la cronaca – il 10,2 per cento della popolazione di 3 anni e più si è recata in biblioteca almeno una volta nel corso dell’anno, dato in aumento rispetto al 7,4 per cento del 2021, ma ancora distante dal 15,3 per cento del 2019. Più elevata la quota di donne (11,7 per cento a fronte dell’8,6 per cento degli uomini), con differenze di genere particolarmente marcate tra i giovani di 15-24 anni (in questa fascia di età si sono recate in biblioteca il 28,9 per cento delle ragazze a fronte del 16,8 per cento dei ragazzi)”.
I giovani e i giovanissimi tra 6 e 24 anni “sono i frequentatori più assidui, con una quota più che doppia rispetto al resto della popolazione (23,5 per cento a fronte del 10,2 per cento della media generale)”.
Aggiornato il 31 agosto 2023 alle ore 15:39