Ritratti. Anni Novanta: le Notti horror

Anni Novanta. Sarnano, Comune marchigiano di tremila anime. O giù di lì. Il campo scuola organizzato dalla parrocchia di un paesello toscano approda ai piedi del borgo, come sfondo ci sono i Monti Sibillini. L’estate scalda i motori, i compiti delle vacanze possono aspettare e le ragazzine sorridono. Il programma del giorno suggerisce una serata da brivido fuori sacco. Così, un gruppetto di giovanotti, alle prese con i tormenti della pubertà e ignari che un giorno avrebbero condensato la loro esistenza tra gli smartphone e i dolori del principe Harry, suggerisce di vedere Nightmare. Dal profondo della notte. Il film del 1984, diretto da Wes Craven, è la storia incentrata su un gruppo di ragazzi alle prese con Freddy Krueger, personaggio che appare nei sogni degli adolescenti… per ucciderli. Corpo ustionato, un guanto con gli artigli nella mano destra, un maglione rosso e verde, il cappello in testa: Freddy appare così, de botto. E quell’esperienza lontani da casa, per alcuni, non sarà più la stessa cosa. Il prete, dopo una lunga trattativa, acconsente alla visione della pellicola. Ai titoli di coda, si lascerà andare a “ma che cazzxxx”. Ignaro del fatto che qualcuno di quei giovinastri entrerà nel loop delle Notti horror, un appuntamento estivo imperdibile grazie alle frequenze di Italia 1.

In rassegna, nel corso, degli anni arriva di tutto: dall’istinto omicida silenzioso di Michael Myers della saga Halloween, a Venerdì 13 con le mattanze di Jason Voorhees, incubo dei campeggiatori in quel di Crystal Lake, fino ai sequel de La Casa tenuti in vita da raffiche di sangue.

Notti horror è anche la fotografia di una bella stagione, quella del “dolce far nulla”, ipnotizzati dallo Zio Tibia, pupazzo, ispirato a Uncle Creepy: volto putrefatto, capello lungo, viveva in una cripta insieme al cane Golem e, in un secondo momento, all’assistente Astragalo. Ma anche di un periodo speso tra patatine e popcorn, con il solo pretesto di far tardi, anche solo assistendo a opere cinematografiche improbabili come l’Ammazzavampiri, Morte a 33 giri o Chi è sepolto in quella casa? dove William Katt – famoso paladino sbadato della serie tv Ralph supermaxieroe – è uno scrittore, reduce del Vietnam, alle prese con allucinazioni e strani episodi che, di punto in bianco, lo tormentano.

Inevitabili il giorno dopo, nelle pause di interminabili partite di calcio sotto lo scoppio del sole, i commenti sfoggiati come novelli critici de noantri, mentre la testa andava già alla settimana dopo. Per una nuova notte. Una notte horror. Insieme alla solita compagnia. Un po’ come in Stand by me-Ricordo di un’estate di Rob Reiner e a una sua verità, che spesso accompagna le serate di un ultraquarantenne: “Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?”.

Aggiornato il 20 gennaio 2023 alle ore 20:36