La Voce degli Scrittori, “Questo solo ti posso dare”

Ritorna dopo una lunga pausa la rubrica de “L’Opinione delle Libertà” che vuole dare voce e spazio ai volti noti e a quelli meno conosciuti della letteratura italiana. Per questa ripresa vi consigliamo il libro “Questo solo ti posso daredi Angelo Mellone (Pequod).

Angelo Mellone (Taranto, 1973) è giornalista, scrittore e vicedirettore di Rai1. Editorialista e inviato di politica, cultura e costume per numerosi quotidiani nazionali, è autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi. Autore di diversi libri di saggistica e reportage, ha pubblicato i romanzi Cara Tu. Lettera a una ex moglie, Nessuna croce manca, Incantesimo d’amore, La stella che vuoi, Fino alla fine. Romanzo di una catastrofe e Nelle migliori famiglie. Mellone ha poi pubblicato quella che lui definisce la “trilogia meridionale”, ovvero le orazioni civili, diventate poi altrettanti tour teatrali, Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore (Irradiazioni, 2012); Acciaiomare. Il canto dell’industria che muore (Marsilio, 2013) e Meridione a rotaia. Storie di sangue, radici e amori senza tacchi (Marsilio, 2014): di questi testi Questo solo ti posso dare è una sorta di conclusione o, se vogliamo, di nuovo inizio.

La Storia

Un’opera dall’alto tasso emozionale in grado di smuovere anche le anime più aride. Un domino di rivelazioni tanto personali quanto universali nella loro narrazione accorata e autentica. L’autore apre il cuore e lascia libera la mente di viaggiare a suo piacimento avanti e indietro nel tempo, avanti e indietro nel suo sud.

Questo solo ti posso dare" è il quarto poema sentimentale e civile di Angelo Mellone tutti e quattro scritti nell’arco di un decennio molto prolifico per lo scrittore tarantino. Rispetto ai tre precedenti, è il più intimo e privato, addirittura testamentario. Mellone vi si pone il dilemma dell’eredità, rivolgendosi in maniera diretta e frontale ai suoi tre figli, provando a costeggiare senza reticenze lo spettro dell’oblio (dall’introduzione di Andrea Di Consoli)”.

Il calcio, la politica, le amicizie, gli amori, c’è un po’ di tutto in quest’opera diaristica capace a tratti di vestire i panni di una fiaba moderna, in cui il Meridione scandisce i tempi di gioie e dolori, partenze e ritorni. Mellone abbandona ogni filtro e lascia emergere tutta la sua malinconia, i suoi timori e quei tormenti che a volte gli hanno tolto sonno e serenità. Genitori e figli sono spesso distanti per modi e interessi e non è certo giusto pretendere che si percorrano gli stessi passi, ma diventa fondamentale lasciare qualcosa di sé, tramandare.

Un poema impetuoso nel quale l’autore cerca la propria identità ed esplora l’universo della paternità. Un’opera che incanta e stordisce chiunque riesca a leggerla con gli occhi colmi di speranza.

Aggiornato il 04 novembre 2022 alle ore 13:15