Ostia Antica, lo strepitoso “on man show” di Fiorello

Autoironico, irriverente, irresistibile. Rosario Fiorello torna in scena con un nuovo imperdibile one man show. “Fiorello presenta: Fiorello!” è il titolo dello spettacolo con il quale ha deliziato i numerosi spettatori che hanno popolato il Teatro Romano di Ostia Antica, dal 3 giugno fino a stasera. Un appuntamento che, a partire dalla provincia, sta attraversando tutta Italia. Il comico-cantante, per due ore e mezzo, esorcizza gli anni che passano. Lo splendido 62enne prende di mira i luoghi comuni della società dello spettacolo. Attacca il politicamente corretto, attraverso l’attualità e gli aneddoti legati all’infanzia siciliana a Riposto, (nel Catanese) e dell’adolescenza Augusta (Siracusa), pur essendo nativo di Catania.

Fiorello canta, monologa, diverte, animato, come sempre, da una contagiosa vitalità. Attualizza in chiave trap I giardini di marzo di Lucio Battisti, imita un improbabile Elvis Presley che storpia in chiave rock and roll Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni, esegue il Padre nostro alla maniera di Tiziano Ferro. Sulla scena è accompagnato dall’amico-maestro Enrico Cremonesi e della sua band, composta da Carmelo Isgrò al basso, Antonello Coradduzza alla chitarra e Massimo Pacciani alla batteria. Lo showman ironizza sulla precarietà, sull’età e il rischio di cadere in scena come accaduto a Massimo Ranieri e a Piero Pelù. Strappa risate fino alle lacrime con l’imitazione di Mahmood e con la rivisitazione dei testi più che espliciti di Blanco interpretati alla maniera di Domenico Modugno.

Poi, battute a raffica. Il vero Mario Draghi è in luna di miele a Santo Domingo con Angela Merkel. Carlo Calenda e Matteo Renzi sono sempre a caccia di voti. Ma saranno superati dal partito dei cinghiali, quello sì integrato e in forte ascesa nella Capitale. Antesignano degli influencer, Fiorello in versione TikToker, incorniciato da uno smartphone gigante, è protagonista di un blob, sintesi perfetta dell’artista eterno Peter Pan.

Boomer, o diversamente giovane, sdoppiato tra l’entertainer di oggi, campione di ascolto sulle piattaforme, sulla radio e sulla tivù, ha l’intelligenza di prendersi in giro. Appare sulla scena travestito da “clone” anni Novanta, con codino e giacca arancione. È il Fiorello del Karaoke. Figura mitologica della storia del piccolo schermo e del costume.

È un artista indubbiamente amato dal pubblico, che sottolinea con fragorosi applausi le sue battute. Ma anche il mondo dello spettacolo non esita ad omaggiare l’incantatore. Il debutto è salutato in platea anche dalla conduttrice Mara Venier, dall’imitatrice Gabriella Germani e dal giornalista Marco Travaglio. Nei giorni successivi ad applaudire Fiorello arrivano anche la cantante Laura Pausini, l’attrice Paola Cortellesi e il comico Valerio Lundini. Il critico televisivo del Corriere della sera Aldo Grasso, autore di Fenomonolgia di Fiorello (Mondadori 2008), a proposito dello showman ha scritto di recente: “Non so se il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini stia provvedendo a porre sotto tutela il patrimonio artistico di Rosario Fiorello. Se non ci ha ancora pensato, si sbrighi”.

Aggiornato il 07 giugno 2022 alle ore 12:06