Visioni. “Frammenti di lei”, il passo falso di Toni Colette

Frammenti di lei (Pieces of Her) è una serie tivù thriller dall’andamento discontinuo. Netflix porta sulla sua piattaforma una narrazione dai toni cupi ispirata all’omonimo romanzo di Karin Slaughter. Toni Collette interpreta Laura Oliver, una donna schiva, e anaffettiva che vuole rimettere insieme i pezzi del proprio doloroso passato. Al suo fianco figura la figlia Andrea (Bella Heathcote). La serie tivù in 8 episodi è firmata da Minkie Spiro. Il cast vede come protagonisti anche Omari Hardiwck, Terry O’Quinn, Jessica Barden, Davide Wenham, Joe Dempsie, Calum Worthy e Gil Birmingham.

La storia è ambientata Belle Isle, in Georgia. Laura lavora in un centro per la riabilitazione dei reduci di guerra. Andrea si è trasferita dalla madre, dopo un lungo soggiorno a New York. È ancora indecisa su cosa fare della propria vita. Intanto, presta servizio al centralino come agente di polizia. Il giorno del suo trentesimo compleanno, la ragazza sta pranzando con la madre quando, all’interno del ristorante, un uomo armato spara a due donne e inizia a colpire gli astanti. Laura interviene, uccidendolo. Il fatto guadagna l’apertura di tutti i telegiornali. Ma com’è riuscita una donna comune a difendersi in quel modo? L’esistenza di madre e figlia viene definitivamente sconvolta. Entrambe devono confrontarsi con un fosco segreto

L’incipit del racconto appare come una sorta di remake al femminile di un capolavoro della tensione emotiva come A History of Violence di David Cronenberg. Ma dopo le prime due, entusiasmanti puntate, il ritmo di Frammenti di lei si arresta vertiginosamente e i flashback assurgono a racconto parallelo. Così la storia segue due piani temporali diversi il cui obiettivo è quello di risolvere l’intricato meccanismo narrativo. Ma il risultato appare deludente. La tensione scema. Quello che era iniziato come un avvincente atto d’accusa contro “Big Pharma”, confrontandosi con spionaggio, terrorismo ed Fbi, alla lunga si trasforma in un dramma familiare alto borghese dai toni didascalici.

Altra evidente lacuna della serie tivù è legata allo spessore dei personaggi. Nonostante gli 8 episodi, appaiono risultano solo accennati. Non possiedono alcuna profondità. Toni Colette (altrove, bravissima) qui appare fuori parte, fuori tono, fuori causa. Bella Heathcote risulta totalmente spaesata. E le sue azioni appaiono dettate da un improbabile istinto masochista. Forse, l’unico personaggio degno di nota è interpretato dall’inglese Jessica Barden. Che dà il volto alla sofferta versione giovanile di Laura. Frammenti di lei è un chiaro passo falso. Un vero peccato. A cui, non è possibile porre rimedio. Una maggiore sintesi avrebbe giovato al racconto. Purtroppo, il finale lascia aperto uno spiraglio per una innecessaria seconda stagione. 

Aggiornato il 19 marzo 2022 alle ore 09:34