Visioni. “Quo Vadis, Aida?”, un doloroso atto d’accusa contro l’orrore

Il racconto di una mater dolorosa che cerca di salvare la propria famiglia. È il nucleo centrale di Quo vadis, Aida?, film della bosniaca Jasmila Žbanić, intrepretato dalla magistrale attrice serba Jasna Ðuricic. L’opera ha trionfato agli ultimi European Film Awards, gli Oscar europei, vincendo i tre premi più importanti: Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice. Il lungometraggio è stato premiato appena ieri al IX Vittoria Peace Film Fest, la kermesse siciliana del cinema della pace. La regista non è nuova ai premi internazionali. Nel 2006 vince l’Orso d’oro al Festival di Berlino per il suo film d’esordio, Il segreto di Esma.

Quo vadis, Aida? narra la storia di Aida (Jasna Ðuricic), una docente bosniaca, che insegna inglese e lavora come interprete in una base Onu. Sono i giorni che precedono lo sterminio di ottomila civili bosniaci a Srebrenica da parte dei serbi, nel luglio 1995, sotto lo sguardo ignavo dei “caschi blu”. Si tratta del più grande genocidio in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Il sistema di protezione internazionale gestito dai militari olandesi è di una fragilità imbarazzante. La loro inadeguatezza si contrappone alla tracotanza criminale delle truppe del famigerato generale Ratko Mladić, conosciuto anche come “il macellaio della Bosnia” o “il boia di Srebrenica”. Mladić viene arrestato il 26 maggio 2011 a Lazarevo, in Serbia. Accusato di aver commesso crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio, il 31 maggio 2011, dopo 16 anni di latitanza, viene estradato all’Aja e processato nel centro di detenzione che ospita gli accusati del Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (Icty). Il processo, iniziato il 12 maggio 2012, si conclude il 22 novembre 2017 con la condanna all’ergastolo. La condanna viene confermata anche in appello l’8 giugno 2021, con un inasprimento ed estensione delle motivazioni sull’uso del genocidio.

Nel luglio 1995, dentro e fuori la base Onu a Srebrenica, la situazione dei rifugiati si fa sempre più complicata. Aida è chiamata a compiere scelte rapide e terribili: salvare il proprio popolo e proteggere la propria famiglia. La città bosniaca era stata dichiarata zona sicura, ma i serbi riescono a compiere il massacro senza alcun ostacolo. Il racconto, dalla struttura classica, si basa sulla vicenda realmente accaduta al traduttore Hasan Nuhanovic. Un montaggio invisibile scandisce le speranza, la disperazione e la disillusione di Aida. Tre atti di straordinaria intensità governati da un’attrice in stato di grazia. Capace di reggere, con assoluta credibilità, dei lunghi primi piani in cui la macchina da presa indaga ogni centimetro della sua pelle. Le sue rughe, i suoi occhi, i suoi capelli, la sua bocca. La regia Jasmila Žbanić è asciutta. Essenziale. Al servizio della narrazione. La forma segue il contenuto. Scevra da ogni “tocco” deliberatamente autoriale. Anche quando fotografa la moltitudine di disperati che staziona inerme al di fuori della base Onu.

L’urgenza del racconto diventa un atto d’accusa contro l’abominio delle uccisioni di massa per mano dei serbi. Ma il dito dell’autrice è puntato, con forza, sui presunti salvatori, “i caschi blu”, che hanno voltato lo sguardo e hanno reso possibile l’orrore della pulizia etnica. Aida, madre, moglie, docente, interprete, guida, assurge a personaggio metaforico. È una figura femminile sicura, capace, lucida che non perde mai il controllo, nonostante viva una condizione di sconfitta ineluttabile. Il film è un capolavoro doloroso. Che cita, apertamente, la scena emblematica del neorealismo: la corsa e l’uccisione di Pina (l’indimenticabile Anna Magnani) dietro al camion che porta via il marito catturato dai tedeschi, in Roma città aperta di Roberto Rossellini. Quo vadis, Aida? è un’opera intrisa di energia e passione civile. Il film, la cui carica emotiva è straziante, mantiene, fino alla fine, il passo del thriller. La suspense avvince lo spettatore e lo conduce verso un coinvolgimento totalizzante.

 

Aggiornato il 18 dicembre 2021 alle ore 09:00